Nei Paesi Bassi è possibile scaldare l’acqua con il computer. O meglio, con il calore prodotto dalla potenza di calcolo dei server. Ne abbiamo già parlato di sfuggita poco più di un mese fa in questo articolo, e torniamo a parlarne con piacere: il progetto innovativo è della start up Nerdalize, e consiste nel recuperare il calore prodotto da una rete residenziale distribuita di server installati nelle utenze domestiche per ottenere acqua calda a uso sanitario. I server nei datacenter consumano grandi quantità di elettricità e producono enormi quantità di calore, e il 40% dell’energia consumata serve al loro raffreddamento.
La soluzione Nerdalize ottimizza il consumo energetico in maniera intelligente, e la compagnia ha costruito un proprio dispositivo per il riscaldamento domestico, chiamato CloudBox, che integra un server e gestisce lo scambio termico da questo all’acqua calda. Il sistema è completo di serbatoio di raccolta e viene proposto come un accessorio aggiuntivo e di facile connessione al sistema di riscaldamento esistente. L’installazione è gestita dall’azienda, che paga per l’energia assorbita dai server.













