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PCHE, soluzione chiavi in mano per il rifornimento di idrogeno

L’idrogeno sta diventando una delle soluzioni più promettenti per un futuro energetico sostenibile.
 Il rifornimento di veicoli a idrogeno richiede una gestione precisa della temperatura per garantire sicurezza ed efficienza.
 Gli scambiatori di calore PCHE offrono una risposta innovativa e affidabile a queste esigenze.

Il rifornimento di idrogeno rappresenta una sfida per una serie di ragioni: l’idrogeno deve essere compresso a pressioni altissime (fino a 700 bar) per essere immagazzinato nei serbatoi dei veicoli. Durante questo processo, si genera molto calore: se non viene gestito, il rifornimento diventa più lento e meno efficiente. Qui entra in gioco la tecnologia degli scambiatori di calore.

Varie caratteristiche rendono infatti gli scambiatori PCHE tanto speciali, ideali per rispondere alle sfide poste dalle tecnologie legate all’idrogeno. Cosa sono i PCHE? Immaginate un dispositivo compatto e robusto, in grado di raffreddare rapidamente i fluidi. La loro utilità nelle applicazioni a idrogeno presenta vari aspetti:

  • Gestiscono le alte pressioni senza problemi.
  • Sono piccoli, quindi occupano meno spazio nelle stazioni di rifornimento.
  • Raffreddano l’idrogeno in modo veloce e preciso, accelerando il processo di rifornimento.

L'immagine mostra uno scambiatore di calore PCHE per applicazioni di raffreddamento nelle stazioni di rifornimento idrogeno

Nello specifico caso delle stazioni di rifornimento idrogeno, il funzionamento dei PCHE porta quindi valore in una serie di passaggi cruciali per garantire efficienza e sicurezza operativa del sistema:

  • Durante il rifornimento, l’idrogeno viene compresso e poi raffreddato dai PCHE prima di entrare nei serbatoi del veicolo.
  • Questo processo evita che il gas si surriscaldi, rendendo il tutto più sicuro e veloce.
  • In parole semplici: i PCHE aiutano a far funzionare le stazioni di rifornimento in modo più efficiente, per permettere agli automobilisti di fare il pieno in pochi minuti.

Facendo un esempio pratico, una stazione di rifornimento dotata di PCHE è in grado di rifornire più veicoli in meno tempo. Questo comporta diversi principali vantaggi:

  • Risparmio di tempo: meno attese per chi fa il pieno.
  • Migliore affidabilità: il sistema non si surriscalda e funziona sempre al meglio.
  • Riduzione dei costi operativi: grazie alla loro efficienza energetica.

Guardando al futuro della mobilità green, l’aumento dei veicoli a idrogeno richiede che le stazioni di rifornimento diventino sempre più efficienti. In questo quadro, i PCHE saranno un elemento fondamentale per supportare questa crescita, in quanto la loro peculiare tecnologia offre la soluzione ideale per superare le sfide del rifornimento di idrogeno. Grazie alla loro efficienza e affidabilità, rappresentano un investimento per un futuro più verde e sostenibile.

Scoprite come Tempco può supportare la crescita dell’industria dell’idrogeno con soluzioni innovative dedicate. Contattateci per una consulenza o visitate il nostro sito dedicato https://pche.it/.

Dry cooler speciali, quando la sicurezza elettrica diviene parte integrante del progetto

Ultimamente in Tempco stiamo lavorando su alcune commesse che prevedono la realizzazione di dry cooler secondo esecuzioni speciali. Un’attenzione particolare è legata nello specifico al rispetto delle normative elettriche previste in materia di sicurezza per questa tipologia di dispositivi di raffreddamento. In questo caso, la sicurezza elettrica diviene parte integrante nel progetto del dry cooler.

Gli scambiatori ad aria – o dry cooler – sono spesso visti come apparecchi ‘semplici’: una batteria alettata con dei ventilatori che garantiscono lo smaltimento termico.
 In realtà, quando ci si avvicina alle esigenze reali degli impianti, emergono subito richieste che rendono questi sistemi tutt’altro che standard.

Immagine che mostra un impianto con free cooler per la dissipazione di calore in ambito di produzione industriale

Un tema centrale è proprio quello delle normative elettriche e di ventilazione, che variano a seconda del settore e dell’area geografica di destinazione:

  • ambienti con rischio di esplosione, che richiedono ventilatori ATEX;
  • applicazioni soggette a normative IN METRO, in ambito internazionale;
  • richieste di conformità UL, necessarie per i mercati nordamericani.

Sono tutte situazioni in cui il dry cooler non può più essere considerato un prodotto a catalogo, ma un progetto su misura, studiato sulle condizioni specifiche del cliente e del processo.

La versatilità di Tempco sta proprio qui: un approccio flessibile, che ci consente di integrare ventilatori e motori speciali, rispettando normative diverse e garantendo la massima sicurezza operativa. Perché dietro a quello che sembra ‘solo un ventilatore’, in realtà c’è la chiave per far lavorare un intero impianto in modo sicuro, affidabile e conforme alle normative di settore.

Preriscaldamento dei rulli nella laminazione dell’acciaio

Nei processi di laminazione dell’acciaio, la temperatura gioca un ruolo fondamentale nella qualità del prodotto finito e nell’efficienza dell’intero impianto. Un aspetto spesso sottovalutato, ma cruciale, è il preriscaldamento dei rulli prima dell’avvio del processo di laminazione. Tempco realizza centraline di riscaldamento elettriche progettate specificamente per questa applicazione, garantendo prestazioni ottimali e una maggiore durata dei componenti.

Immagine illustrativa del processo di laminazione dell'acciaio dove è fondametale il preriscaldamento dei rulli

Perché preriscaldare i rulli di laminazione?

  1. Riduzione dello shock termico. 
I rulli di laminazione sono soggetti a rapide variazioni di temperatura quando entrano in contatto con il metallo incandescente. Un preriscaldamento adeguato riduce lo stress termico, prevenendo cricche, deformazioni e usura precoce.
  2. Maggiore stabilità dimensionale. 
Le variazioni di temperatura influenzano la dilatazione dei rulli, causando potenziali disallineamenti e difetti nel prodotto laminato. Mantenere i rulli a una temperatura uniforme prima dell’avvio garantisce una laminazione più precisa e riduce gli scarti di produzione.
  3. Qualità della superficie del prodotto. 
Un rullo a temperatura non uniforme può generare imperfezioni sulla superficie dell’acciaio laminato, come segni o ondulazioni. Il preriscaldamento assicura un contatto più omogeneo e una finitura di alta qualità.
  4. Ottimizzazione dell’efficienza energetica
. Senza preriscaldamento, il contatto iniziale tra il rullo freddo e il metallo caldo porta a una dissipazione di calore e a una maggiore richiesta energetica per il mantenimento delle temperature operative. Le centraline di preriscaldamento riducono questa dispersione, migliorando l’efficienza del processo.

Immagine che mostra una centralina di riscaldamento per il preriscaldamento dei rulli nella laminazione dell'acciaio

Le soluzioni Tempco: centraline di riscaldamento elettriche
Tempco progetta e realizza centraline di riscaldamento elettriche specifiche per il preriscaldamento dei rulli di laminazione. Questi sistemi offrono:

  • Controllo preciso della temperatura, con regolazione automatizzata
  • Distribuzione uniforme del calore, evitando differenze termiche lungo il rullo
  • Riduzione dei tempi di avviamento, aumentando la produttività dell’impianto
  • Design compatto ed efficiente, con soluzioni personalizzate in base alle esigenze del cliente

L’adozione di centraline Tempco rappresenta pertanto un investimento strategico per gli impianti di laminazione che puntano a migliorare affidabilità, qualità del prodotto e sostenibilità operativa.

Immagine che mostra le connessioni in una centralina di riscaldamento per preriscaldamento dei rulli nella laminazione dell'acciaio

 

Concaggio e termoregolazione per perfezionare il gusto del cioccolato

Se il cioccolato avesse un’anima, sarebbe modellata durante il processo di concaggio. Nella lavorazione del cioccolato, il concaggio è infatti una fase centrale e determinante nel conferire carattere e qualità al prodotto finito, e qui come nelle altre fasi di lavorazione, una attenta regolazione della temperatura è fondamentale.

Questo processo è una danza lenta e costante, in cui la massa di cacao viene lavorata a temperature tra 50 e 70°C per ore o giorni. Durante il concaggio, il calore e il movimento continuo contribuiscono a rimuovere gli acidi volatili, responsabili di sapori indesiderati, e ad affinare ulteriormente la texture. In questo passaggio, le centraline di termoregolazione sono fondamentali per mantenere la temperatura uniforme e stabile durante tutto il processo, evitando sbalzi che potrebbero compromettere il risultato finale.

Immagine che illustra la fase di concaggio del cioccolato, dove le centraline di termoregolazione mantengono il livello di calore necessario a determinare l'anima e il gusto del prodotto finale

Un controllo termico preciso consente inoltre di ottimizzare il tempo di lavorazione e garantire che il cioccolato sviluppi quel gusto rotondo e complesso che tanto amiamo. Il concaggio del cioccolato è dunque un’altra fase cruciale per assicurare una qualità eccellente, un aroma equilibrato e una consistenza irresistibile del prodotto finale.

Scambiatori PCHE per il mercato della transizione energetica

MicroChannel Devices, partner di Tempco per i progetti con scambiatori di calore PCHE a circuito stampato, è stata ospite a inizio settembre del Festival del Cinema di Venezia, dove il CEO Alessandro Vaiarelli ha parlato del percorso che ha portato alla nascita dell’azienda. Portando un virtuoso esempio di narrazione della sostenibilità nel contesto dell’evento ‘Transizione energetica e digitale verso città intelligenti e sostenibili’.

Quello della transizione green e dell’efficienza nell’utilizzo dell’energia è infatti un tema chiave e fondante alla base della proposta tecnologica di MicroChannel Devices, che fa dell’azienda una realtà ‘iconica’ del cambiamento in corso verso paradigmi di innovazione sostenibile per il futuro di tutti, aziende, manifatturiero e comunità.

Come spiega il CEO Variarelli, MicroChannel Devices è una PMI innovativa nata nel 2020 come spin-off ed evoluzione dell’azienda di famiglia STV, mettendo a valore un know-how e un’esperienza costruiti in 60 anni di attività nei settori automotive ed elettronica. Vaiarelli illustra quindi molto lucidamente come le imprese italiane possano rigenerarsi investendo in innovazione, che nel caso di MicroChannel Devices ha significato specializzarsi nello sviluppo e produzione di dispositivi microcanalizzati che trovano ottimale applicazione nel mercato della transizione energetica.

Nello specifico, anche grazie alla preziosa sinergia e collaborazione con Tempco, l’azienda realizza scambiatori di calore PCHE (printed circuit heat exchangers), realizzati mediante tecnologie innovative come il diffusion bonding (saldatura allo stato solido, in italiano), che consente di ottenere un pacco di scambio termico a elevatissima resistenza strutturale, e al processo di incisione delle piastre a microcanali chiamato chemical etching, una tecnica di fotoincisione chimica simile a quella impiegata in elettronica per la produzione dei chip. Questa procedura in particolare permette di realizzare circuiti di scambio termico a elevatissima efficienza di scambio, con layout altamente personalizzati e la possibilità di costruire gli scambiatori anche in modalità multi-stream.

Le caratteristiche che si ottengono in questi innovativi scambiatori ne fanno la soluzione tecnologica ideale per tutte le nuove applicazioni nella filiera dell’idrogeno, nell’energia nucleare con Small Modular Reactor di quarta generazione, ma anche per cold plate nel raffreddamento a liquido direct-to-chip per i data center che serviranno le future applicazioni dell’intelligenza artificiale, così come nel comparto dell’oil & gas e delle applicazioni LNG.

Chiller a -20°C per termoregolazione di reattori custom nel settore farmaceutico

Tempco ha concluso da poco un progetto che ci rende particolarmente orgogliosi: abbiamo infatti recentemente consegnato e avviato con successo due chiller da 120 kW ciascuno, condensati ad acqua, destinati a una primaria industria farmaceutica.

Queste macchine operano a -20°C, garantendo la termostatazione dei reattori impiegati nei processi di produzione dei principi attivi. Un’applicazione critica, che richiede affidabilità, precisione e continuità operativa.

Il progetto è stato completato in tempi record: 4 mesi dalla conferma d’ordine alla consegna, con messa in servizio che è avvenuta senza alcuna difficoltà. Un risultato che conferma ancora una volta l’impegno del team Tempco nel supportare l’industria farmaceutica con soluzioni su misura, efficienti e affidabili.

L’immagine mostra un tipico reattore nell’industria farmaceutica, per cui Tempco ha realizzato due chiller a -20° C per la produzione di principi attivi

 

IPE, nuovo sito web nei servizi e tecnologie di termoregolazione

Tempco ha il grande piacere di presentare il nuovo sito di IPE, società di Pedrengo (provincia di Bergamo) con cui Tempco vanta una collaborazione di lunga data, iniziata oltre 20 anni fa. I.P.E. Assistenza Service è un’azienda che si occupa della produzione e realizzazione di impianti di termoregolazione, fornendo componenti e tecnologie di ultima generazione quali pompe centrifughe e periferiche, scambiatori di calore a piastre, a fascio tubiero e alettati, riscaldatori elettrici e una varietà di strumenti per il controllo e la regolazione della temperatura.

Grazie a un team di professionisti con una profonda esperienza nelle applicazioni di controllo della temperatura e termoregolazione nell’industria di processo, l’azienda fornisce inoltre servizi di assistenza tecnica altamente qualificata, consulenza nella scelta delle soluzioni di termoregolazione più adatte alle singole esigenze, vendita di pezzi di ricambio, riparazione, personalizzazione e adeguamento di impianti e macchinari.

Immagine che ripropone la schermata di home page del nuovo sito di IPE, società di Tempco che realizza impianti di termoregolazione e offre assistenza e service

La forte sinergia costruita e cresciuta in tanti anni di stretta collaborazione ha quindi portato all’acquisizione di IPE da parte di Tempco, al fine di garantire un servizio ancora più efficiente e una consulenza sempre più puntuale e personalizzata alle aziende nelle loro applicazioni di termoregolazione, perseguendo la massima efficienza energetica e di processo in ogni settore industriale.

Vi invitiamo allora a scoprire tutti i servizi e l’offerta di IPE nel rinnovato sito web dell’azienda, alla pagina https://ipe.tempco.it/.

Termoregolazione nella concia del cioccolato

La regolazione della temperatura nella produzione del cioccolato è fondamentale e richiede una grande cura in tutte le fasi della lavorazione. Dopo aver parlato della fase di tostatura dei semi di cacao, la fase successiva riguarda quindi la lavorazione della pasta di cacao per renderla liscia e uniforme, ovvero la cosiddetta concia.

La concia (o refining) è di fatto come un vero e proprio massaggio per il cioccolato, che ha lo scopo di renderlo vellutato al palato. Durante questa fase, la massa di cacao viene sottoposta a una macinazione fine, riducendo le particelle a dimensioni microscopiche per eliminare la granulosità. Per farlo, è fondamentale mantenere la massa di cacao a una temperatura costante, intorno ai 50°C, una temperatura che facilita la lavorazione e ne riduce la viscosità.

Immagine che mostra la fase di concia del cioccolato, nella quale è fondamentale la termoregolazione

In questa importante fase della lavorazione del cioccolato, le centraline di termoregolazione garantiscono l’apporto del giusto calore senza surriscaldare il prodotto, che altrimenti potrebbe perdere le sue preziose caratteristiche organolettiche. Inoltre, una regolazione precisa della temperatura aiuta a migliorare l’efficienza dei macchinari, riducendo i consumi energetici e i tempi di produzione. È in questa fase che il cioccolato inizia a prendere forma, promettendo una bontà unica e una qualità costante.

Scambiatori PCHE per la transizione energetica alla Gastech 2025 di Milano

Tempco partecipa con Microchannel Devices alla edizione di Gastech 2025, che si terrà dal 9 al 12 settembre in Fiera Milano, dove porteremo i nostri scambiatori PCHE per applicazioni nella filiera dell’idrogeno e altre tecnologie innovative per l’energia pulita.

Gastech è il principale evento internazionale dedicato alle tecnologie per il gas naturale, l’idrogeno, la cattura del carbonio e la transizione energetica. La manifestazione per quattro giorni fungerà da punto di incontro per 50.000 professionisti dell’energia, provenienti da oltre 150 Paesi, ospitando le novità e soluzioni tecnologiche più all’avanguardia di oltre 1.000 espositori e 1.000 esperti del settore. Il tutto per creare un dinamico ecosistema focalizzato su innovazione green e sostenibilità energetica.

Immagine illustrativa della partecipazione di Tempco e Microchannel Devices alla Gastech 2025 di Milano

Microchannel Devices con Tempco presenterà nel proprio spazio le soluzioni PCHE per lo scambio termico, progettate per applicazioni ad alta efficienza in ambienti critici. Il particolare processo di produzione per diffusion bonding consente infatti a questi scambiatori di offrire una eccellente resistenza a livelli di temperatura e pressione estremi. Il metodo di chemical etching impiegato per realizzare i circuiti di scambio termico sulle piastre degli scambiatori permette invece di ottenere soluzioni ad altissima efficienza di scambio e customizzate sulle specifiche esigenze di processo, anche in modalità multi stream per raffreddamento interstadio.

In mostra allo stand MCD sarà inoltre possibile vedere un modello in scala dello scambiatore PCHE realizzato per Rosetti Marino, primo esempio di scambiatore PCHE realizzato per lethal service per il settore oil & gas, già installato su piattaforma offshore.

Immagine che mostra lo scambiatore PCHE realizzato da Tempco e Microchannel Devices per Rosetti Marino in lethal service per il settore oil & gas

Tempco vi aspetta a Gastech a Milano, presso lo stand Microchannel Devices al Pad. 18, spazio I110, per illustrare tutte le potenzialità e i vantaggi offerti dagli scambiatori PCHE per applicazioni a elevatissime prestazioni nel comparto della Green Energy, dell’ingegneria termica avanzata e dell’integrazione nei sistemi Oil & gas del futuro.

Relè statici a confronto con i teleruttori nelle unità di termoregolazione

Parliamo di relè statici VS teleruttori, ovvero del controllo di apparecchiature che utilizzano relè statici anziché interruttori remoti. Questa è una tipica applicazione che utilizziamo sulle nostre unità di termoregolazione Tempco per controllare le resistenze, ovvero i componenti deputati al riscaldamento.

Questo perché, come spesso abbiamo già spiegato, in molte applicazioni avere una termoregolazione estremamente fine e accurata è fondamentale, garantendo un set-point di intervento estremamente preciso su determinati processi produttivi industriali. Siano essi legati al settore farmaceutico, della plastica e della gomma, ai banchi prova o, in generale, a settori industriali che richiedono un controllo molto preciso del set-point di temperatura.

In passato, era comune utilizzare i teleruttori per accendere e spegnere le resistenze di riscaldamento. Tuttavia, essendo componenti elettromeccanici, i teleruttori presentano alcuni limiti dovuti alla presenza di contatti elettromeccanici responsabili dell’accensione e dello spegnimento delle resistenze, il che porta di conseguenza ad avere una serie di cicli di accensione e spegnimento.

Questi cicli di accensione e spegnimento generano un’usura dei contatti e nel medio-lungo termine ciò porta alla la rottura del teleruttore che comanda le resistenze.

Questo problema può essere risolto utilizzando relè statici, ovvero relè elettrici privi di contatti elettromeccanici e quindi privi di usura, che consentono cicli di accensione e spegnimento rapidissimi, senza usura o inerzia, garantendo così un controllo della temperatura molto accurato. In Tempco ormai li utilizziamo come soluzione standard su unità di termoregolazione a olio diatermico che prevedono livelli di temperatura molto elevati. Ma, dato il loro basso costo, questa è una soluzione che utilizziamo anche su unità di potenza inferiore, dove tutto sommato anche un teleruttore o un relè potrebbero essere sufficienti.

Tuttavia, un relè statico offre alcuni vantaggi in termini di sicurezza e precisione nella regolazione della temperatura che sono davvero innegabili.