Tempco Blog articoli

Scambiatori PCHE multistream per pressioni e temperature estreme

Parliamo in questo nuovo video nel nostro canale Tempco YouTube di una tipologia molto interessante di scambiatori di calore, gli scambiatori PCHE, ovvero Printed Circuit Heat Exchangers, scambiatori a circuito stampato.

Si tratta di scambiatori che vengono realizzati utilizzando un processo di produzione molto particolare nella realizzazione delle piastre e dei relativi canali, impiegando una tecnologia per molti aspetti simile a quella utilizzata per i circuiti stampati in elettronica. Utilizzando di fatto una sorta di erosione elettromeccanica, è infatti possibile ottenere degli schemi dei canali che vengono preparati in precedenza su un computer. Impiegando un software CAD, vengono disegnati i canali necessari, che poi vengono realizzati sulla piastra con una sorta di stampante, per semplificare.

Chiaramente il processo non è così semplice e scontato e richiede anzi un know-how molto speciale, ma il processo permette di ottenere scambiatori dalle caratteristiche molto interessanti. Questo in quanto la possibilità di realizzare i canali in questo modo permette di avere massima flessibilità e libertà nella progettazione dei canali stessi. Senza peraltro essere più limitati da uno stampo e con inoltre il grande vantaggio di non dover più costruire uno stampo per lo stampaggio fisico della piastra, sostituito invece da un processo meccanico che trasferisce lo schema dei canali sulla piastra.

Notevoli sono quindi i vantaggi offerti dagli scambiatori PCHE, in quanto innanzitutto consentono di realizzare scambiatori multistream, con 3, 4 o 5 stream differenti, mentre con gli scambiatori tradizionali è possibile averne fino a un massimo di tre. Inoltre, è possibile realizzare i canali e le circuitazioni nelle posizioni più comode, per cui è possibile sbizzarrirsi creando canali dedicati per gestire diverse portate, differenti perdite di carico e tipologie di scambio termico differenti.

La costruzione dello scambiatore avviene quindi tramite una speciale tecnologia di saldatura, chiamata Diffusion Bonding, che consente di realizzare gli scambiatori senza materiale di apporto. Ciò significa che, nel caso dell’acciaio inossidabile, potremo avere scambiatori full-inox, o scambiatori full-titanium nel caso del titanio. Offrendo quindi resistenza a pressioni e temperature molto elevate. Temperature elevate ed estreme in entrambi i sensi, ossia da temperature criogeniche fino a temperature molto elevate. Ciò apre naturalmente a una varietà di applicazioni in moltissimi settori industriali.

Vi sono chiaramente anche degli svantaggi, quali il costo e i tempi di produzione, che vengono però ampiamente ripagati da tutti i vantaggi che derivano dall’avere degli scambiatori dalle prestazioni talmente notevoli.

 

 

Per restare informato ogni mese sulle ultime applicazioni di gestione dell’energia termica, iscriviti alla Newsletter – Solid Temperature di Tempco.

Tempco a mcT Idrogeno il 23 novembre a Milano

Tempco sarà presente giovedì 23 novembre a mcT Idrogeno, mostra convegno dedicata alla produzione e distribuzione di idrogeno organizzata da EIOM Fiere, che si tiene presso il Crowne Plaza Hotel a San Donato, Milano.

L’idrogeno è una risorsa importante nella transizione energetica, preziosa alternativa all’utilizzo di combustibili fossili. Le soluzioni tecnologiche emergenti per l’industria dell’idrogeno avranno quindi un ruolo chiave per implementare sostenibilità ed efficienza nel soddisfare la domanda di energia in un futuro che guarda a rinnovabili e al target zero emissioni.

Tempco opera nella filiera dell’idrogeno fornendo soluzioni con scambiatori di calore per il raffreddamento e il controllo della temperatura nelle applicazioni per celle a combustibile e tecnologie che sfruttano l’idrogeno.

Oltre alla presenza in fiera, Tempco interviene a mcT Idrogeno con uno speech sul tema ‘Evoluzione e peculiarità dei sistemi termici nella produzione e utilizzo di idrogeno’ previsto per le 12.15.

 

mcTer Idrogeno Tempco 23 novembre

 

Al link sottostante potete consultare il programma completo dei convegni e degli interventi nel corso della giornata mcT Idrogeno:
https://www.eiomfiere.com/mcT_idrogeno/programma.asp

Per maggiori informazioni:
www.eiomfiere.com/mcT_idrogeno/preregistrazione.asp

Scambiatori doppi per raffreddamento olio nel power generation

Il corretto raffreddamento dell’olio lubrificante riveste un ruolo cruciale nelle applicazioni con generatori a turbina destinati alla generazione di energia. Efficienza e affidabilità, requisiti chiave di questi sistemi, dipendono infatti in gran parte dalla gestione termica dell’olio lubrificante. Per garantire il raffreddamento efficiente dell’olio lubrificante nelle turbine per power generation Tempco fornisce soluzioni avanzate, con particolare focus sugli scambiatori di calore doppi in standby con valvole di interconnessione.

La temperatura dell’olio lubrificante è un parametro fondamentale per garantire il corretto funzionamento delle turbine nella generazione di energia. Elevate temperature possono compromettere la viscosità dell’olio, riducendo la sua capacità di lubrificazione e aumentando l’usura dei componenti. Di contro, temperature troppo basse possono causare la formazione di condensa e accelerare la corrosione. Un controllo preciso della temperatura è quindi essenziale per garantire la durata e l’efficienza del sistema.

Tempco offre una vasta gamma di raffreddatori e sistemi skid di raffreddamento progettati su misura per soddisfare le esigenze specifiche delle turbine nel settore del power generation. Gli scambiatori di calore doppi in standby rappresentano in questo ambito una soluzione innovativa: questi sistemi consentono il passaggio continuo dell’olio attraverso lo scambiatore master, con un secondo scambiatore che entra in funzione nel circuito in caso di necessità, garantendo un raffreddamento costante ed evitando interruzioni nell’erogazione di potenza.

Tempco oil cooler scambiatori doppi raffreddamento olio turbine generazione energia

Le valvole di interconnessione sono un elemento chiave nei sistemi doppi di Tempco. Queste valvole regolano il flusso dell’olio tra gli scambiatori, assicurando che il passaggio attraverso il secondo scambiatore avvenga quando necessario, in modo rapido ed efficace.

Benefici operativi:

Migliore affidabilità: La gestione avanzata della temperatura assicura un funzionamento stabile e affidabile delle turbine.
Personalizzazione: Le soluzioni Tempco sono progettate su misura, adattandosi alle specifiche esigenze del cliente.
Minima interruzione: Gli scambiatori doppi in standby assicurano un raffreddamento continuo, minimizzando il rischio di interruzioni nella produzione di energia.

 

Tempco oil cooler scambiatori doppi raffreddamento olio power generation

Le soluzioni con scambiatori doppi in standby per il raffreddamento dell’olio nelle turbine per generazione di energia rappresentano un’ulteriore soluzione avanzata che dimostra il continuo impegno di Tempco sui fronti dell’innovazione e dell’ottimizzazione dell’efficienza energetica. Investire in queste tecnologie non solo migliora le prestazioni operative, ma contribuisce anche alla sostenibilità ambientale nel panorama della generazione di energia.

Tempco oil cooler scambiatori doppi raffreddamento olio power generation efficienza

Tempco oil cooler scambiatori doppi raffreddamento olio turbine power generation

Tempco oil cooler scambiatori doppi raffreddamento olio power generation efficienza energetica

Per restare informato ogni mese sulle ultime applicazioni di gestione dell’energia termica, iscriviti alla Newsletter – Solid Temperature di Tempco.

Scambiatori PCHE Tempco nella Guida Idrogeno 2024

Gli Scambiatori di calore a circuito stampato PCHE di Tempco (Printed circuit heat exchangers) sono i protagonisti delle applicazioni a idrogeno che abilitano una efficiente transizione energetica nella Guida Idrogeno 2024 realizzata da La Termotecnica. Nello specifico, l’articolo illustra un recente caso applicativo di questi scambiatori per il raffreddamento di idrogeno puro compresso ad alta pressione.

Un appuntamento che rinnoviamo con piacere, dopo la presenza di Tempco sull’edizione dello scorso anno della Guida Idrogeno, che ribadisce da una parte il crescente interesse e la domanda in aumento sul mercato per soluzioni che sfruttano l’idrogeno come nuova fonte rinnovabile e vettore di energia green, e dall’altra l’impegno sempre più forte di Tempco nello sviluppo di tecnologie innovative atte ad abilitare la diffusione di queste nuove soluzioni sostenibili nella gestione dell’energia.

In questo ambito è quindi preziosa la collaborazione con il nostro partner tecnologico Microchannel Devices (µCD), raccontata anche nell’articolo Tempco ospitato nella nuova Guida Idrogeno 2024, che sviluppa e realizza gli speciali scambiatori PCHE grazie al processo di Diffusion Bonding. Si tratta di una innovativa tecnologia di saldatura allo stato solido che consente di ottenere pacchi piastre degli scambiatori in un blocco monolitico, in grado di resistere alle pressioni e temperature elevatissime coinvolte nelle emergenti applicazioni per l’industria dell’idrogeno.

A voi allora buona lettura della nuova Guida Idrogeno 2024!

Tempco scambiatori PCHE Guida Idrogeno 2024 1Tempco scambiatori PCHE Guida Idrogeno 2024 2Tempco scambiatori PCHE Guida Idrogeno 2024 3Tempco scambiatori PCHE Guida Idrogeno 2024 4

 

Per restare informato ogni mese sulle ultime applicazioni di gestione dell’energia termica, iscriviti alla Newsletter – Solid Temperature di Tempco.

Lavaggio degli scambiatori a piastre ispezionabili

Si è parlato già molte volte di lavaggio degli scambiatori a piastre, relativamente alla rigenerazione, o revamping, al fouling factor e alla pulizia e manutenzione degli stessi. L’argomento è ampio e merita un approfondimento.

Nella fattispecie degli scambiatori a piastre ispezionabili, è chiaro che la pulizia risulti più facile, ma relativamente. Essendo infatti ispezionabili, è sufficiente smontarli, aprirli e lavare le piastre utilizzando acidi, detergenti o fluidi più o meno aggressivi. Quindi procedere a chiudere nuovamente lo scambiatore. Ma questo non basta.

L’intervento di pulizia viene infatti di solito integrato con un test con liquidi penetranti, necessario a garantire che le piastre non siano rotte, criccate o corrose. Effetti evidenti di corrosione sono certamente visibili anche a occhio nudo, ma ci possono altresì essere micro-cricche dovute magari a cattivi interventi di manutenzione. Ad esempio, per effetto di un serraggio troppo stretto delle piastre che possono quindi essere state schiacciate. Questo può non essere evidente, ma viene rilevato con un test con liquidi penetranti, che viene effettuato sul 100% delle piastre dello scambiatore.

Un’altra operazione che può quindi essere fatta, anche se non necessariamente richiesta, è la sostituzione delle guarnizioni. Il processo di pulizia comporta il più delle volte la rimozione delle guarnizioni, il lavaggio delle piastre e il rimontaggio delle guarnizioni, specialmente se queste sono a clip, ovvero non incollate. A volte però le guarnizioni possono apparire usurate, per cui occorre sostituire l’intero pacco di guarnizioni.

Si tratta nel complesso di un’operazione piuttosto invasiva, e anche piuttosto costosa. Sicuramente ne vale la pena per scambiatori a piastre di una certa taglia, ma nel caso di scambiatori molto piccoli l’intervento potrebbe risultare non conveniente, mentre potrebbe essere più economico sostituire l’intero pacco piastre.

 

Per restare informato ogni mese sulle ultime applicazioni di gestione dell’energia termica, iscriviti alla Newsletter – Solid Temperature di Tempco.

Raffreddamento a liquido e scambiatori a immersione dei data center

Un interessante studio di IDTechEx porta un aggiornamento sul trend di crescita delle soluzioni di raffreddamento a liquido per i data center. Particolarmente illuminante è il dato riportato relativo al fatturato dei data center del secondo trimestre 2023 di Nvidia, che rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente ha registrato un incremento del +141%, toccando la cifra record di 10,32 miliardi di dollari. L’aumento su base annua è del 171%.

La crescita nella domanda di potenza computazionale nei data center pone un problema relativo all’impatto ambientale di queste strutture. Sempre Nvidia nel 2022 ha annunciato un nuovo piano per ridurre il consumo energetico dei data center, per il crunch di enormi quantità di dati o per addestramento di modelli AI. L’azienda ha in particolare sviluppato innovative schede raffreddate a liquido, che consumano fino al 30% in meno rispetto a quelle raffreddate ad aria.

Con l’incremento della potenza termica dei chip, infatti, il tradizionale raffreddamento ad aria non è più sufficiente a soddisfare i requisiti di raffreddamento delle nuove applicazioni. In questo quadro, la previsione per i prossimi anni di IDTechEx è per una forte crescita e adozione del raffreddamento a liquido dei data center, con un fatturato annuo che entro il 2033 supererà i 900 milioni di dollari, come si legge nel report Gestione termica per centro dati 2023-2033.

Raffreddamento a liquido data center IDTechEx tabella comparativa liquidi refrigeranti

Tabella comparativa dei liquidi refrigeranti dei principali brand disponibili sul mercato per raffreddamento a liquido dei data center. Fonte IDTechEx

Nel raffreddamento a liquido, grazie al raffreddamento a liquido diretto al chip (D2C, direct-to-chip) è possibile raffreddare solo alcuni componenti, come chipset e GPU, e non schede intere. Il raffreddamento a immersione offre invece efficienza elevata e distribuita in maniera uniforme. Considerate le tipiche temperature per immersione, che vanno da 25 a 50° C come riporta la tabella sopra, Tempco vede in queste innovative applicazioni ampio spazio per il free cooling, aumentandone l’efficienza. E’ pertanto possibile fornire soluzioni di dissipazione termica con dry cooler dedicati, sia a secco sia adiabatici quando la temperatura ambiente diviene più elevata. Tempco può altresì fornire soluzioni di free cooling per immersione con scambiatori TCOIL.

IDTechEx gestione termica data center report raffreddamento a liquido

Va infine detto, come anche IDTechEx sottolinea, che il processo di immersione dei server nelle vasche può essere macchinoso e oggi richiede ancora un importante retrofitting dei data center esistenti basati su rack. Occorre poi considerare i costi iniziali dell’hardware, per cui IDTechEX stima che un serbatoio di raffreddamento a immersione possa costare circa 4 mila dollari. A questo va sommato il costo del liquido refrigerante per il serbatoio. Costi iniziali relativamente elevati che vengono però ampiamente ripagati nel tempo grazie al notevole risparmio energetico che si ottiene.

 

Per restare informato ogni mese sulle ultime applicazioni di gestione dell’energia termica, iscriviti alla Newsletter – Solid Temperature di Tempco.

Come avviene la pulizia degli scambiatori a fascio tubiero

Come si puliscono gli scambiatori a fascio tubiero? Lo spunto per parlarne ci arriva da un commento a un nostro video nel canale YouTube di Tempco, e iniziamo subito con il dire che esistono molti tipi di scambiatore a fascio tubiero. Le due principali tipologie sono gli scambiatori a chioma, o a fascio di tubi a U estraibile, e gli scambiatori a tubi dritti scovolabili.

Negli scambiatori a tubi dritti scovolabili il fluido sporco viene fatto passare all’interno dei tubi, mentre il fluido pulito scorre all’interno del mantello. Questo perché solitamente il mantello non può essere smontato, e si puliscono solo i tubi. Si procede quindi alla pulizia dei tubi con un lavaggio, oppure smontando le due testate e facendo passare degli scovolini all’interno dei tubi effettuando una pulizia di tipo meccanico.

L’operazione è abbastanza semplice, anche se questo dipende dalla lunghezza dello scambiatore a fascio tubiero. Se infatti i tubi sono molto lunghi, servirà uno spazio contiguo da cui poter inserire lo spazzolino per pulire tutto il tubo. Può infatti diventare difficile ottenere una pulizia adeguata nel punto centrale della tubazione, ma nel complesso è un’operazione che può essere fatta, anche in modo abbastanza semplice.

Negli scambiatore a fascio tubiero a U estraibile, la parte lavabile è il mantello. Si procede all’estrazione del fascio tubiero a U ed è quindi possibile pulire con delle idropulitrici o delle spazzole la parte esterna dei tubi. L’operazione non è molto semplice in quanto può essere complicato raggiungere le parti tra un tubo e l’altro per ottenere un lavaggio accurato.

Non è invece possibile effettuare un lavaggio all’interno dei tubi, a causa della curva a U degli stessi, che non verrebbe pulita. E’ sempre possibile fare un lavaggio chimico, utilizzando agenti aggressivi, detergenti e prodotti chimici per pulire l’interno delle tubazioni. Si tratta però di un’operazione che non è più possibile effettuare se lo sporco ha già intasato completamente lo scambiatore.

 

 

Per restare informato ogni mese sulle ultime applicazioni di gestione dell’energia termica, iscriviti alla Newsletter – Solid Temperature di Tempco.

Banchi prova per radiatori di raffreddamento nelle auto da competizione

Il comparto automotive, e in particolare l’ambito delle auto da corsa e F1, presenta interessanti applicazioni per le centraline di termoregolazione TREG HCE di Tempco, relativamente all’impiego nei banchi prova dei radiatori. Tutte le più importanti case costruttrici di auto da corsa utilizzano centraline di termoregolazione per la simulazione del corretto funzionamento e per testare le performance dei radiatori acqua ed olio per le auto da competizione ad alte prestazioni.

Il raffreddamento dei motori endotermici nelle auto da competizione è infatti un fattore cruciale per garantire la sicurezza, e i danni che il surriscaldamento può portare sono sotto gli occhi di tutti. Questo aspetto è ancora più delicato quando si tratta di automobili da corsa ad altissime prestazioni, dove peraltro diventa essenziale poter guadagnare il più possibile in termini di peso. Basti pensare a quanto successo all’ultima 24h di Le Mans dello scorso giugno, dove la Ferrari 499P n.50 ha dovuto fermarsi per un pit stop prolungato per provvedere alla sostituzione del radiatore che era stato danneggiato da un sasso.

Tempco centraline termoregolazione banchi prova radiatori auto da competizione
Per garantire l’affidabilità delle prestazioni dei radiatori di raffreddamento dei motori endotermici nelle applicazioni automotive vengono quindi effettuati prolungati test in speciali banchi prova che sono simili a gallerie del vento in miniatura, dove i componenti vengono stressati mediante centraline di termoregolazione, simulando le condizioni proibitive nelle quali i componenti stessi si troveranno poi a lavorare durante le gare.

Tempco centraline termoregolazione banchi prova radiatori auto da competizione test bench

Per restare informato ogni mese sulle ultime applicazioni di gestione dell’energia termica, iscriviti alla Newsletter – Solid Temperature di Tempco.

Risparmio energetico con la modulazione di potenza

Abbiamo parlato spesso delle unità di riscaldamento con resistenze elettriche che impiegano sistemi di modulazione della potenza per ottenere importanti risparmi energetici. Si tratta delle classiche centraline di termoregolazione monofluido per processi industriali. Nello specifico torniamo a parlare di un impianto che in Tempco abbiamo installato tempo fa per un cliente, per il riscaldamento di un determinato fluido all’interno di preparatori, in un tempo molto ristretto.

Avendo preparatori con volumi notevoli, altrettanto notevole era pertanto la potenza richiesta, parliamo di circa 150 kW di potenza elettrica per la fase di riscaldamento per portare olio diatermico a una temperatura di 250° C. Ma una volta che il fluido è stato portato a temperatura, il ciclo va mantenuto e la potenza installata è solo parzialmente necessaria, se non per nulla utilizzata.

Il suggerimento dato al cliente è quindi stato di installare dei tiristori nel comando delle resistenze, ovvero con potenza variabile, una sorta di inverter dunque. Ciò permette di comandare la resistenza dando potenza in funzione della effettiva richiesta da parte del processo.

Ebbene, dopo due anni di funzionamento siamo andati a scaricare i dati raccolti dal data logger installato a bordo della centralina di termoregolazione, e confrontandoci con il cliente abbiamo notato che il massimo consumo di energia si aveva nelle prime fasi di riscaldamento, dopodiché durante la lavorazione il consumo di riduceva addirittura al 25%.

Il cliente ha quindi pensato per i prossimi impianti che andremo a installare il prossimo anno di allungare i tempi iniziali di riscaldamento, programmando l’inizio della produzione con qualche ora di anticipo, in modo da avere una potenza installata inferiore. Potendo quindi ridurre drasticamente i consumi energetici.

Per restare informato ogni mese sulle ultime applicazioni di gestione dell’energia termica, iscriviti alla Newsletter – Solid Temperature di Tempco.

UK, decisa estensione a tempo indefinito della marcatura CE

Tempco accoglie con grande favore le rassicurazioni che arrivano riguardo le attività e le installazioni di impianti in UK, grazie alla decisione appena annunciata da parte del Department for Business and Trade (DBT) del Regno Unito di estendere indefinitamente l’uso della marcatura CE oltre la scadenza in precedenza fissata a dicembre 2024.

A quella data, difatti, e a seguito della Brexit, la marcatura CE avrebbe dovuto lasciare il posto alla marcatura UKCA (UK Conformity Assessed), marchio di prodotto del Regno Unito per i prodotti immessi sul mercato in Gran Bretagna. Ora le due marcature potranno essere impiegate entrambe.

L’estensione a tempo indeterminato del riconoscimento della marcatura CE nel Regno Unito riguarda 18 categorie di prodotti regolate dal DBT, tra cui figurano anche i macchinari, le apparecchiature a pressione e quelle destinate ad ambienti ATEX, dunque anche centraline di termoregolazione, scambiatori di calore e soluzioni per gestione dell’energia termica, e ancora sistemi di misura e compatibilità elettromagnetica.

Tempco estensione marcatura CE mercato UK

Il provvedimento rientra nell’ambito di un più ampio pacchetto di risoluzioni smart volte a semplificare gli oneri nelle attività commerciali e favorire la crescita dell’economia, tagliando tempi e costi per la commercializzazione di prodotti e attrezzature industriali sul mercato britannico, favorendo così anche i consumatori finali.

“Il Governo sta affrontando il problema delle complicazioni burocratiche, alleggerendo il carico per le attività commerciali, creando certezza per le imprese – ha dichiarato in proposito il Ministro degli Affari del Regno Unito, Kevin Hollinrake -. Abbiamo ascoltato il comparto industriale, e stiamo provvedendo in tal senso. Grazie all’estensione della marcatura CE in tutto il Regno Unito le aziende avranno modo di focalizzare il proprio tempo e le risorse finanziarie nella creazione di posti di lavoro e nel far crescere l’economia”.