Caldo ed energia
In questo periodo di caldo torrido estivo, veniamo bersagliati continuamente da notizie, a mio modo di vedere anche fin troppo allarmistiche, circa i consumi di energia elettrica ormai a livelli insostenibili…
In effetti ormai tutti noi siamo abituati a lavorare in condizioni confortevoli, con aria condizionata, ambienti climatizzati, quindi a maggior ragione non riusciamo a resistere alla tentazione di trasportarci questa comodità anche a casa, con un conseguente aumento dei consumi elettrici, causati dall’incremento di installazioni residenziali di sistemi di condizionamento dell’aria.
Non è mia intenzione trattare l’argomento relativo ai consumi elettrici o alle allarmistiche notizie relative al caldo in questa sede, essendo già presenti sul web un numero notevole di siti accreditati che se ne disputano la paternità o i pareri più o meno attendibili.
Ragionando oggi su alcuni impianti recentemente installati, facevo un rapido conto dell’energia elettrica risparmiata, semplicemente analizzando in modo approfondito un particolare processo produttivo e provando a verificare meglio le necessità di “freddo” e del suo “livello” in quel particolare ambito produttivo.
Mi spiego meglio…
