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Impianti di cogenerazione: biocarburante e risparmio energetico

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Biocarburante è una parola che è assolutamente di moda negli ultimi tempi, anche nel settore della cogenerazione.

Soprattutto grazie alle sovvenzioni statali / regionali sugli impianti di produzione di energia, ogni giorno veniamo contattati per progetti di cogenerazione legati a questo argomento. Abbiamo anche già fatto diverse forniture interessanti, sia per moduli di recupero termico totale che parziale.

Allacciandomi all’argomento trattato nelle pagine di questo blog circa gli impianti di cogenerazione, volevo sottolineare una applicazione di recupero che, seppur marginale, non viene trascurata nell’ambito dell’economia complessiva dell’impianto di cogenerazione.

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Impianti di cogenerazione, come funzionano ed a cosa servono.

Sempre più spesso si parla di impianti di cogenerazione e di utilizzo di energie alternative, ma come viene effettivamente utilizzata l’energia che proviene da un gruppo di cogenerazione?

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Parliamo di impianti di cogenerazione con motori endotermici (il concetto rimane poi invariato con le turbine, semplicemente i valori cambiano di grandezza e si inizia a parlare di MW…megawatt).Come tutti sappiamo i motori endotermici servono per generare una forza motrice, che si esprime in cavalli o meglio in kilowatt. Questa “potenza”, a tutti gli effetti serve a far muovere un mezzo di locomozione, oppure nel caso di generatori elettrici, a far girare un alternatore e produrre quindi energia elettrica.

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Energia elettrica, inverter…chi più spende meno spende

Torri evaporative 1

La torre evaporativa è già di per se stessa una macchina economica ed efficiente, consentendo di smaltire elevate potenzialità termiche, a fronte di un consumo energetico decisamente contenuto.

La gestione di una torre evaporativa richiede maggiore attenzione rispetto ad altre apparecchiature di raffreddamento (chiller o radiatori), in quanto essendo l’acqua a contatto diretto con l’aria di raffreddamento, bisogna tenere in considerazione un sicuro effetto di sporcamento, che si può comunque prevenire con opportuni condizionamenti dell’acqua stessa (i famosi chemicals).

 

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Scambiatori di calore a piastre…faq

 scambiatori 2

faq…frequently asked question

Quali sono le comande che ci vengono poste da svariati anni sugli scambiatori di calore a piastre, abbiamo fatto una bella analisi al nostro interno, parlando con:
-servizio commerciale

-service

-post vendita

ed è scaturito il seguente interessante risultato:

Di seguito riportiamo le domande più frequenti in relazione agli scambiatori di calore a piastre ed alla loro applicazione nei processi industriali.
Non esitate a contattarci per ulteriori delucidazioni potessero necessitarvi.

1. Si possono invertire primario con secondario?
l’esecuzione controcorrente (maggioranza dei casi) o equicorrente come da progetto, ovvero se il primario entra in alto il secondario dovrà entrare dal basso (in caso di controcorrente). Se si tratta di scambiatori equicorrente, entrambi i fluidi dovranno avere ingressi in alto ed uscite in basso o viceversa. E’ consigliabile in ogni caso chiedere di volta in volta all’ufficio tecnico l’effettiva possibilità di invertire i circuiti, infatti potrebbero venir modificati i dati di progetto. In ogni caso è possibile determinare a priori direzione dei fluidi, per specifiche necessità di piping.

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Impianti tessili e free cooling

Veniamo bombardati da più parti giornalmente, in merito ai sistemi per ridurre i consumi elettrici, i costi della bolletta, l’energia consumata…con effetti di risparmio a mio personale avviso a volte fin troppo ottimistici (chi di voi non si è mai domandato quanti MW si risparmiano semplicemente spegnendo i led degli apparecchi elettronici in stand by???).

Torri evaporative textile

Nel settore dell’impiantistica industriale sicuramente è possibile intervenire con maggiori risultati, in tempi medio brevi, semplicemente analizzando concretamente e realisticamente le necessità di raffreddamento (o riscaldamento) effettive che servono ai nostri processi (vedere i precedenti articoli sul free cooling).

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Scambiatori di calore

Scambiatore a piastre

Lo scambiatore di calore è un’apparecchiatura che serve a trasferire l’energia termica (il calore) tra due fluidi aventi temperature differenti

Esistono tantissimi tipi differenti di scambiatori di calore che variano a seconda della tipologia di fluido tra i quali devono trasmettere e scambiare il calore.
Gli scambiatori di calore sono apparecchiature “passive”, ovvero non generano il calore ma si limitano a trasferirlo.
Esistono scambiatori a miscelazione ed a superficie: nel secondo caso ci sono diversi tipi di scambiatori, classificati in base alla tipologia costruttiva.

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Free cooling e risparmio energetico (parte 2)

continua da

Free cooling e risparmio energetico (parte 1)

PLC control

Abbiamo visto ultimamente come poter realizzare un sistema di free cooling, con relativi benefici a livello energetico.
Rimane ovviamente da considerare come poter automatizzare il tutto senza troppa fatica.
Ormai le soluzioni per automatizzare e/o parzializzare un sistema di raffreddamento con free cooling, sono molteplici e permettono livelli di regolazione estremamente sofisticati.

  • Soluzione base

Un sistema “basico”, semplice ed affidabile, prevede in pratica un regolatore a doppia sonda, che permetta la verifica della differenza di temperatura tra l’ambiente ed il fluido da raffreddare.
In pratica lo strumento rileva la temperatura ambiente e la temperatura del fluido (acqua) da raffreddare, se la temperatura dell’aria è più bassa di quella dell’acqua da raffreddare, pilotando una opportuna valvola a tre vie deviatrice, continua a far funzionare il ciclo di free cooling.
Quando la temperatura dell’aria ambiente sarà più calda di quella dell’acqua da raffreddare, devierà l’acqua direttamente sul chiller, bypassando il sistema di free cooling (che altrimenti diventerebbe un sistema di free heating).

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Fouling factor negli scambiatori a piastre

Piastre 01Il fouling factor o fattore di sporcamento, è un fattore determinante per il dimensionamento degli scambiatori di calore a piastre.Negli scambiatori di calore a fascio tubiero, i valori del fattore di sporcamento da tenere in considerazione, sono dettati dalle regole di dimensionamento degli scambiatori stessi (Tema o altro…).Negli scambiatori di calore a piastre, per via del loro tipico funzionamento, tali valori si discostano di parecchio da quelli tipici degli scambiatori a fascio tubiero…addirittura utilizzare valori “da fascio tubiero” nel progetto di “un piastre”, può portare a risultati negativi, per via del maggiore sporcamento indotto dalla bassa velocità che si viene a creare nei canali.Vista la criticità di questo argomento, preferisco inserire un articolo con testo integrale in inglese, in quanto la traduzione sarebbe passibile di interpretazioni “poco chiare” o “poco chiarificabili”.

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Torri evaporative

Torri evaporative per la generazione energia

In queste macchine, l’acqua da raffreddare attraversa per gravità la torre, cedendo parte del suo contenuto calorico all’aria atmosferica, per scambio diretto.
Tale trasferimento di calore avviene in parte per convezione (o per calore sensibile) tra acqua calda ed aria fredda (provocando un aumento della temperatura dell’aria), ma soprattutto sfruttando il calore latente di evaporazione di una parte di acqua che passa nell’aria sotto forma di vapore acqueo.

L’evaporazione avviene a causa della differenza di pressione del vapore acqueo, nello strato limite d’aria a contatto diretto con l’acqua e la pressione del vapore dell’aria ambiente, procedendo fino al coincidere delle due pressioni.

Tale condizione si verifica quando la temperatura dell’acqua e dello strato limite raggiungono la temperatura del bulbo umido dell’aria. Risulta quindi evidente che teoricamente la temperatura del bulbo umido è la minima temperatura che l’acqua può raggiungere.

Il flusso di aria che viene utilizzato nelle torri evaporative può essere ottenuto in diversi modi, naturalmente per convezione o artificialmente con l’ausilio di ventilatori. Quando si utilizzano i ventilatori, si possono avere diverse geometrie costruttive, che determinano la tipologia di torre, indotta o forzata.

Torri evaporative assiali

Dal punto di vista energetico, la torre evaporativa è una macchina che ha un ottimo rapporto fra l’energia elettrica installata e l’energia termica che smaltisce e quindi si presta benissimo per smaltire notevoli quantità di calore fino a temperature intermedie. Tali prerogative, la rendono assolutamente vincente, in diversi settori applicativi, dove i processi non necessitano di raffreddamenti spinti in ordine di temperatura, ma sicuramente di importanti quantità di calore da eliminare.

Raffreddatore evaporativo a circuito chiuso

Raffreddatore

Si tratta di una particolare versione della torre di raffreddamento per impianti industriali e civili, che sfrutta lo stesso principio di smaltimento di calore che avviene nella torre evaporativa abituale. La differenza principale è che il circuito evaporativo non è quello del raffreddamento delle utenze, che sono invece raffreddate in un circuito interamente chiuso.
Il fluido da raffreddare è introdotto in una batteria di tubi di scambio termico, che viene investita e spruzzata da acqua del circuito di raffreddamento evaporativo. Nella fattispecie il fluido da raffreddare può essere acqua oppure soluzioni incongelabili od oleose, fino addirittura ad olii idraulici direttamente.

L’evaporazione di una parte di acqua in ricircolo asporta il calore da smaltire unitamente allo scambio diretto dell’aria.

Utilizzando la medesima filosofia, si possono condensare direttamente nello scambiatore i fluidi refrigeranti dei gruppi frigoriferi (tipicamente ammoniaca), evitando il doppio passaggio termico previsto dal sistema torre evaporativa aperta e condensatore.

Raffreddatore centrifugo

Tale soluzione può presentare dei vantaggi interessanti rispetto alle soluzioni che prevedano l’impiego di torri aperte unitamente a scambiatori, in ordine di dimensioni di ingombro, compattezza e facilità di gestione, essendo una soluzione in unico monoblocco.