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Scambiatori di calore per il raffreddamento di glicole

Presso l’impianto Plastipak Packaging di Verbania di produzione di preforme PET, l’impianto per il vuoto è stato realizzato da GEA Jet Pumps. Per raffreddare soluzioni di glicole concentrato si sono scelti scambiatori di calore a piastre di tipo ispezionabile prodotti da GEA Ecoflex.

Articolo scritto da Michele Mori pubblicato su ICP settembre 2009

Plastipak Packaging è una società leader nella progettazione e produzione di contenitori di plastica rigida di alta qualità. Il 29 febbraio 2008 la società, che appartiene al gruppo statunitense Plastipak Holdings, ha acquisito due società italiane, la Europa Preforme, con sede a Verbania e la Preforme Sud, con sede ad Anagni (FR). Nel sito produttivo di Verbania si sviluppa la produzione di polimeri per la successiva realizzazione delle Preforme PET per il settore chimico e alimentare. Nel 2008 sull’impianto di Verbania è stato deliberato il progetto di realizzazione di una nuova linea per la generazione del vuoto mediante i vapori di glicole. Il cuore dell’impianto è stato acquistato da GEA Jet Pumps che, con sede in Germania, sviluppa e produce sistemi a vuoto per l’industria. Per raffreddare il glicole vergine sono stati scelti due scambiatori di calore a piastre GEA Ecoflex. Tali scambiatori sono stati inseriti sulla linea di raffreddamento del glicole vergine degli spruzzatori installati all’interno dei condensatori. Tale glicole, infatti, dopo essere stato spruzzato nei serbatoi per la produzione di vuoto, ritorna in un serbatoio di accumulo e successivamente viene raffreddato per poter ripetere l’operazione di raffreddamento.

scambiatore a piastre spare

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Il serbatoio di accumulo negli impianti di raffreddamento

Negli impianti con un ridotto contenuto di acqua è necessario prevedere un serbatoio di accumulo in maniera che non si abbiano continue e rapide variazioni di temperatura nell’acqua refrigerata a seguito dell’intermittenza della regolazione (controllo di capacità) e anche per limitare a un valore accettabile il numero di accensioni/spegnimenti orari del motocompressore.

Chiller e serbatoio inerziale di accumulo acqua refrigerata

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Manuali di uso e manutenzione

Un recente commento ad un precedente articolo, mi ha spinto a scrivere qualche riga giusto per riaprire le danze dopo una pausa estiva veramente intensa di lavori che provvederò a commentare più avanti.

Per legge qualsiasi apparecchiatura che venga veenduta in ambito CEE, deve essere corredata dal relativo manuale di uso e manutenzione.

I manuali di uso e manutenzione, devono contenere una serie di indicazioni in primo luogo relative alla sicurezza:

  • tipo di personale abilitato
  • utilizzo di protezioni
  • utilizzo di attrezzi speciali
  • ecc…

conveniamo tutti che queste indicazioni siano necessarie.

Ma un manuale che si chiama di uso e manutenzione, dovrebbe contenere anche indicazioni chiare legate alla manutenzione, smontaggio e rimontaggio dei componenti…e qui inizia il bello, già perchè spesso non si riescono nemmeno ad identificare i componenti per ordinarne i pezzi di ricambio. Peggio ancora se si vogliono conoscere i dati tecnici salienti dei componenti…

Non mi voglio dilungare e nemmeno polemizzare sull’argomento, ci sarebbe da scrivere per pagine.

Noi stessi sui nostri manuali a volte siamo poco chiari, ma senza dubbio cerchiamo di migliorare, ponendo attenzione alle osservazioni dei nostri clienti.

Voi cosa ne pensate?

manutenzione programmata

Belt cooling, raffreddamento di nastri

I gruppi frigoriferi T-CHILL uniti alle centraline della serie TCPU-HC, trovano una interessante applicazione, nei sistemi di raffreddamento di nastri in acciaio per la produzione in serie di alimenti e prodotti chimici sottoforma di:
pastiglie
fiocchi
scaglie
fogli
dove il prodotto viene solidificato, cristallizzato e modellato mentre viene trasportato.
In funzione delle varie esigenze e delle diverse applicazioni i prodotti possono essere lavorati in modo differente, come forma, spessore e dimensione, modificando il profilo termico e i tempi di lavorazione.
Come funziona il sistema di raffreddamento
Molto semplicemente viene spruzzata dell’acqua dagli ugelli direttamente sulla cinghia di acciaio. L’acqua di raffreddamento è raccolta in serbatoi e fatta ricircolare nel chiller.
Non vi è contatto fra il liquido refrigerante ed il prodotto: non si contaminano reciprocamente. La composizione del prodotto non cambia, e l’acqua di raffreddamento può essere riutilizzato senza nessun trattamento costoso aggiuntivo.

I gruppi frigoriferi T-CHILL uniti alle centraline della serie TCPU-HC, trovano una interessante applicazione, nei sistemi di raffreddamento di nastri in acciaio per la produzione in serie di alimenti e prodotti chimici sottoforma di:

  • pastiglie
  • fiocchi
  • scaglie
  • fogli

dove il prodotto viene solidificato, cristallizzato e modellato mentre viene trasportato.

belt cooling

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Scambiatori a piastre completamente saldati inox

Il limite degli scambiatori a piastre è anche il loro vantaggio, mi spiego meglio.

Tutti sanno che gli scambiatori a piastre ispezionabili, hanno l’enorme vantaggio di poter essere aperti per la pulizia/manutenzione, nonchè poter essere ampliati, semplicemente aumentato il numero di piastre del pacco di scambio.

Questa caratteristica è intrinseca nella costruzione dello scambiatore, che prevede ogni piastra smontabile, dotata di guarnizione.

Proprio la guarnizione, rappresenta il punto debole dello scambiatore ispezionabile, infatti essendo un elastomero, ha dei limiti fisico tecnologici ben definiti e piuttosto “limitati”.

Scambiatore ispezionabile da manutenere

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Termoregolazione di processi industriali

Molti processi produttivi necessitano di apportare calore o di asportare calore, in parole povere di riscaldamento o di raffreddamento.

A questo scopo vengono abbinati a seconda della specifica necessità, caldaie di riscaldamento o sistemi di raffreddamento (chiller, torri evaporative, dissipatori, free cooler ecc…)

Ci sono però moltissime applicazioni che hanno necessità di mantenere una certa temperatura, ovvero di termoregolare il ciclo produttivo, altre invece che in alcune fasi necessitano un apporto di calore, quindi una volta innescato il ciclo produttivo, serve asportare il calore generato dalla reazione o dalla miscelazione o semplicemente dalla movimentazione del prodotto.

treg centralina di termoregolazione

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Torri evaporative e rumore

Ieri in giornata mi è arrivata una comunicazione della divisione service:

buon giorno,

ieri 7-7  siamo intervenuti dal cliente a …….. per l’assistenza all’avviamento della torre evaporativa modello T EVAP O CV-22.

In presenza del sig. Antonio abbiamo verificato con macchina in funzione che tutti i parametri fossereo regolari e secondo scheda di collaudo,

Abbiamo verificato l’eventuale presenza di perdite dalle giunzioni e dalle connessioni effettuate dal cliente, dato che oramai eravamo sul posto, abbiamo fatto un controllo globale.

Siamo rimasti stupiti dalla silenziosita’ della macchina, appena arrivati abbiamo chiesto di avviare la torre, ci è stato risposto che stava già funzionando…  quindi quando si hanno gravi problemi di rumore , questa e’ la macchina adatta.

Invio una  foto dell’impianto, non e’  il massimo, l’istallazione non permette di potersi posizionare meglio. Le altre appena le scarichiamo dal cellulare.

torre evaporativa silenziosa