Centralina di termoregolazione, il tipo di riscaldamento e la termoregolazione

Una centralina di termoregolazione è un perfetto esempio di quella che possiamo chiamare SCF, Standard Custom Flexibility, ovvero soluzioni il più possibile standardizzate, per assicurare convenienza nei costi al cliente, ma facilmente adattabili alle esigenze puntuali del suo processo industriale, in quanto ogni commessa ha la sua storia e le sue peculiarità, a livello di range e punti di temperature da assicurare o di esigenze a livello di certificazioni (Atex, Ped, Gost, Rina).

Diverse possono essere le modalità di riscaldamento e raffreddamento adottabili:

  • Resistenze elettriche corazzate
  • Vapore
  • Olio diatermico
  • Acqua pressurizzata

TREG THERMOREGULATING UNIT with scr heater

Questo tipo di sistemi di termostatazione impiega termoregolatori elettronici semplici, del tipo PID, ma per esigenze più sofisticate si ricorre a sistemi di controllo più complessi tramite PLC: si tratta di sistemi di controllo locali che in base a set point e parametri impostati possono gestire in autonomia e da remoto i sistemi hardware asserviti di riscaldamento e raffreddamento.
Negli ultimi anni, con lo sviluppo di sistemi globali sempre più complessi, si incontra sempre di più l’esigenza di trovare soluzioni che lasciando l’hardware in locale, consentano di gestire in maniera integrale e da remoto il processo e i diversi parametri che lo regolano, in modo da ottenere un monitoraggio sempre più efficace e proattivo, in grado di gestire e ottimizzare le regolazioni in tempo reale.
I sistemi di termoregolazione della serie STB TREG Smart Thermoregulating Box sono stati sviluppati proprio per rispondere a questo tipo di esigenza. Si tratta in pratica di classiche unità di termoregolazione che, abbandonando sistemi locali di gestione (ma lasciando ovviamente in locale tutte le sicurezze), si affidano alla ritrasmissione dei dati tramite morsettiere intelligenti, per poter gestire in maniera completa e integrata tutti i punti e i parametri da un’unica postazione remota, realizzando veri e propri network della termoregolazione.
Pensando in ottica di risparmio energetico, secondo il principio che vogliamo abbracciare che l’energia risparmiata è quella che non viene prodotta, è inoltre possibile pensare a centraline di termoregolazione appositamente studiate, che sfruttino cascami di energia termica esausta, provenienti ad esempio dai vapori prodotti dai processi produttivi, che possono essere impiegati per riscaldare e termoregolare fluidi a temperature più basse o contenute, evitando il ricorso a sezioni di riscaldamento elettrico e ai consumi energetici connessi.