Negli impianti con un ridotto contenuto di acqua è necessario prevedere un serbatoio di accumulo in maniera che non si abbiano continue e rapide variazioni di temperatura nell’acqua refrigerata a seguito dell’intermittenza della regolazione (controllo di capacità) e anche per limitare a un valore accettabile il numero di accensioni/spegnimenti orari del motocompressore.
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Manuali di uso e manutenzione
Un recente commento ad un precedente articolo, mi ha spinto a scrivere qualche riga giusto per riaprire le danze dopo una pausa estiva veramente intensa di lavori che provvederò a commentare più avanti.
Per legge qualsiasi apparecchiatura che venga veenduta in ambito CEE, deve essere corredata dal relativo manuale di uso e manutenzione.
I manuali di uso e manutenzione, devono contenere una serie di indicazioni in primo luogo relative alla sicurezza:
- tipo di personale abilitato
- utilizzo di protezioni
- utilizzo di attrezzi speciali
- ecc…
conveniamo tutti che queste indicazioni siano necessarie.
Ma un manuale che si chiama di uso e manutenzione, dovrebbe contenere anche indicazioni chiare legate alla manutenzione, smontaggio e rimontaggio dei componenti…e qui inizia il bello, già perchè spesso non si riescono nemmeno ad identificare i componenti per ordinarne i pezzi di ricambio. Peggio ancora se si vogliono conoscere i dati tecnici salienti dei componenti…
Non mi voglio dilungare e nemmeno polemizzare sull’argomento, ci sarebbe da scrivere per pagine.
Noi stessi sui nostri manuali a volte siamo poco chiari, ma senza dubbio cerchiamo di migliorare, ponendo attenzione alle osservazioni dei nostri clienti.
Voi cosa ne pensate?
Belt cooling, raffreddamento di nastri
I gruppi frigoriferi T-CHILL uniti alle centraline della serie TCPU-HC, trovano una interessante applicazione, nei sistemi di raffreddamento di nastri in acciaio per la produzione in serie di alimenti e prodotti chimici sottoforma di:
- pastiglie
- fiocchi
- scaglie
- fogli
dove il prodotto viene solidificato, cristallizzato e modellato mentre viene trasportato.
Scambiatori a piastre completamente saldati inox
Il limite degli scambiatori a piastre è anche il loro vantaggio, mi spiego meglio.
Tutti sanno che gli scambiatori a piastre ispezionabili, hanno l’enorme vantaggio di poter essere aperti per la pulizia/manutenzione, nonchè poter essere ampliati, semplicemente aumentato il numero di piastre del pacco di scambio.
Questa caratteristica è intrinseca nella costruzione dello scambiatore, che prevede ogni piastra smontabile, dotata di guarnizione.
Proprio la guarnizione, rappresenta il punto debole dello scambiatore ispezionabile, infatti essendo un elastomero, ha dei limiti fisico tecnologici ben definiti e piuttosto “limitati”.
Termoregolazione di processi industriali
Molti processi produttivi necessitano di apportare calore o di asportare calore, in parole povere di riscaldamento o di raffreddamento.
A questo scopo vengono abbinati a seconda della specifica necessità, caldaie di riscaldamento o sistemi di raffreddamento (chiller, torri evaporative, dissipatori, free cooler ecc…)
Ci sono però moltissime applicazioni che hanno necessità di mantenere una certa temperatura, ovvero di termoregolare il ciclo produttivo, altre invece che in alcune fasi necessitano un apporto di calore, quindi una volta innescato il ciclo produttivo, serve asportare il calore generato dalla reazione o dalla miscelazione o semplicemente dalla movimentazione del prodotto.
Cogenerazione e biogas
Torri evaporative e rumore
Ieri in giornata mi è arrivata una comunicazione della divisione service:
buon giorno,
ieri 7-7 siamo intervenuti dal cliente a …….. per l’assistenza all’avviamento della torre evaporativa modello T EVAP O CV-22.
In presenza del sig. Antonio abbiamo verificato con macchina in funzione che tutti i parametri fossereo regolari e secondo scheda di collaudo,
Abbiamo verificato l’eventuale presenza di perdite dalle giunzioni e dalle connessioni effettuate dal cliente, dato che oramai eravamo sul posto, abbiamo fatto un controllo globale.
Siamo rimasti stupiti dalla silenziosita’ della macchina, appena arrivati abbiamo chiesto di avviare la torre, ci è stato risposto che stava già funzionando… quindi quando si hanno gravi problemi di rumore , questa e’ la macchina adatta.
Invio una foto dell’impianto, non e’ il massimo, l’istallazione non permette di potersi posizionare meglio. Le altre appena le scarichiamo dal cellulare.
Raffreddamento in acciaierie e forge
I tipici sistemi di raffreddamento che si ritrovano nelle acciaierie e comunque negli impianti di lavorazione degli acciai, forge, trattamenti termici, laminatoi ecc…, si basano quasi esclusivamente su torri evaporative.
Vi sono però alcuni processi che si sono sviluppati negli ultimi anni, che prevedono un raffreddamento decisamente meno spinto ed al tempo stesso mantengono l’acqua pulita, anzi necessitano di acqua pulita, non inquinata da agenti esterni o da chemical di trattamento.
Per questo motivo, si sono sviluppati sistemi di raffreddamento con Aerorefrigeranti o dissipatori, che permettono di raggiungere questi risultati.
Cogenerazione da vecchi pneumatici
Per un impianto molto particolare, dove viene prodotta energia sfruttando il riciclo di vecchi pneumatici, sono stati installati dei radiatori T FIN per la dissipazione.
Di seguito alcune fotografie di questa interessante applicazione.
Si è scelto in sintonia con il cliente di installare dei radiatori con ventilatore a trascinamento indiretto (tramite cinghia puleggia), per non esporre i motori alle alte temperature in caso di dissipazione di emergenza.
Questa soluzione è decisamente più costosa rispetto alla soluzione classica con un maggior numero di ventilatori a trazione diretta (accoppiamento diretto motore ventola), di piccole dimensioni, ma consente un notevole risparmio di energia installata ed assorbita.
Nel caso di impianti di produzione di energia, questo è un dato essenziale in ottica di gestione impiantistica a medio lungo termine.
La potenza elettrica risparmiata è nell’ordine del 20-25%.
Depurazione del biogas per gli impianti di cogenerazione
Prima dell’utilizzo a fini energetici negli impianti di cogenerazione il biogas deve essere sottoposto ad opportuna depurazione. Infatti la presenza di azoto, anidride carbonica ed acqua provoca l’abbassamento del potere calorifico della miscela gassosa, mentre sostanze come l’idrogeno solforato ed i composti organici alogenati, che possono essere presenti nel biogas, si comportano da agenti corrosivi, causando danni agli impianti ausiliari e al motore endotermico.
La scelta dei trattamenti più opportuni dipende sia dalle caratteristiche del biogas che dalle modalità di utilizzo previste.
Questi trattamenti sono finalizzati a ottenere un sensibile abbassamento dei costi di conduzione e manutenzione degli impianti, un funzionamento ottimale unito a maggiore affidabilità. Inoltre viene garantito il rispetto dei limiti di emissione imposti dalla legge.