Fluidi e acciaio al carbonio negli scambiatori a piastre

Come sono fatte le connessioni negli scambiatori di calore a piastre, affinché i fluidi non entrino in contatto con l’acciaio al carbonio? Si tratta di una domanda che mi viene posta spesso.

Se il fluido impiegato non mostra particolari problemi a entrare in contatto con l’acciaio al carbonio, il fluido quando entra nella flangia è in contatto con il materiale. Dopodiché entra nello scambiatore ed è in contatto con l’acciaio inossidabile delle piastre. Molto spesso però è necessario evitare il contatto dei fluidi con parti e materiali che siano esposti a ossidazione e corrosione. In tal caso è preferibile che il fluido non sia mai a contatto con l’acciaio al carbonio.

Premesso che gli scambiatori di calore a piastre possono avere due tipologie di connessione, a flangia o tramite connessioni filettate, con le connessioni flangiate, il gioco è abbastanza semplice in quanto è sufficiente realizzare il fusto nella zona dei bocchelli con un rivestimento che può essere realizzato in gomma, come nitrile, etilene propilene, viton, oppure in acciaio inox AISI 304 o AISI 316. L’interno del fusto nella zona del bocchello è quindi protetto dallo stesso lining. La guarnizione della prima piastra va in contatto con l’anello circolare del lining, e in questo modo il fluido oltrepassa il fusto ed entra tra le prime due piastre, senza essere mai in contatto con l’acciaio al carbonio. La piastra finale è una piastra cieca quindi non va a contatto con l’acciaio al carbonio ma resta sempre e solo a contatto con le piastre in acciaio inossidabile.

A proposito, i fluidi non passano mai tra la prima piastra e il fusto, entrano direttamente tra le prime due piastre.

Con scambiatori di calore a piastre a connessioni filettate, i bocchelli – realizzati in acciaio inossidabile o in materiale plastico nel caso di fluidi aggressivi come acqua di mare e acidi – hanno un riscontro, una sorta di ‘cartella’ che va a contatto con la guarnizione, viene trattenuta dal fusto, e anche in questo modo il fluido che entra nello scambiatore è in contatto solo con l’acciaio inossidabile e con il materiale delle guarnizioni. Senza mai entrare in contatto con il ferro, la vernice o altri materiali che siano esposti a corrosione.

Il problema infine non si pone nemmeno nel caso di scambiatori di calore a piastre per impiego nell’industria alimentare, che hanno costruzione completamente in acciaio inossidabile per soddisfare i severi requisiti igienici del comparto.

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Pubblicato in Corrosione, Scambiatori a piastre, Scambiatori di calore

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