Raffreddamento e condizioni ambientali

Dopo un lungo, freddo, freddissimo inverno, ecco che arriva il caldo di questo periodo.

Nei mesi ormai passati ho più volte richiamato l’attenzione sulla necessità di inserire l’antigelo (glicole monoetilenico inibito), miscelato all’acqua negli impianti di raffreddamento, per evitare i rischi di congelamento e le rotture che ne possono conseguire.

Ora questo problema micidiale, sembra lontano anni luce e si affacciano altre tipologie di problemi, che risiedono in ambiti più puramente di progetto.

E’ ormai assodato che negli ultimi anni, le temperature ambientali nei periodi estivi, alle nostre latitudini, si siano alzate in modo sensibile.

Per quanto riguarda i nostri apparecchi, salvo diversa indicazione del cliente, assumiamo sempre più spesso temperature di progetto ambientali più cautelative.

Alcuni esempi su Milano:

per le torri evaporative e/o comunque gli apparecchi ad evaporazione

  • temperatura di bulbo umido 26°C

per free cooler, radiatori e chillers

  • temperatura ambientale 40°C


Si tratta di valori che fino a qualche anno fa erano presi in considerazione per località semitropicali o desertiche…eppure se non si assumono questi valori di progetto, si rischia di vedere vanificati tutti i propri sforzi al momento di chiedere alle macchine la massima resa.

D’altronde è proprio quando fa caldo che serve il freddo!!!