Olio diatermico ad alta temperatura (2)

Mi riallaccio al recente articolo sulle centraline di termoregolazione ad olio diatermico, in quanto all’interno accennavo ad accorgimenti relativi alla realizzazione di queste macchine ed ai rischi dell’olio diatermico ad elevate temperature.

SELEZIONE DEI COMPONENTI

E’ raccomandabile evitare raccordi filettati, infatti viste le elevate temperature e le inevitabili  dilatazioni termiche, la possibilità che si verifichino perdite di olio è quasi garantita. Sicuramente preferibile utilizzare saldature o flangiature, avendo la cura di selezionare le corrette guarnizioni (grafite rinforzata o spirometalliche). Nel caso non se ne possa fare a meno, esistono speciali raccordi filettati con tenute metalliche ad ogiva, che resistono ottimamente alle alte temperature…è il caso ad esempio di connessioni ravvicinate, su apparecchi che devono avere comunque una buona accessibilità.

Le resistenze elettriche, devono avere carichi specifici bassi, per evitare di deteriorare l’olio diatermico, inoltre è opportuno che abbiano un tronchetto inerte, per evitare di trasmettere il calore alla scatola delle connessioni elettriche. Tutte devono essere dotate di termostato di sicurezza di alta temperatura.

Per ciò che riguarda valvole, sarebbe opportuno utilizzare quelle con soffietto di tenuta, in modo da minimizzare i rischi di perdite accidentali. Per le pompe come dicevo, è un’ottima scelta la soluzione con trascinamento magnetico (quindi prive di tenuta). Nel caso si debba scegliere una pompa con tenuta meccanica, esistono costruttori specializzati in questa tipologia di pompe, che hanno soluzioni affidabili e sicure.

Prestare cura alla coibentazione, è meglio evitare isolanti che possano assorbire l’eventuale olio derivante da perdite o trafilamenti, che vanno lasciati eventualmente liberi di scaricarsi in vaschette di raccolta. Piuttosto evitare l’isolamento delle parti a rischio.

VASO DI ESPANSIONE

elemento critico e delicato, nel caso di vasi aperti, è importante che questi ultimi, vengano posizionati a debita distanza dalle tubazioni di utilizzo, in modo che la temperatura dell’olio nel vaso stesso, sia inferiore a 65/70°C. Infatti l’olio ad alta temperatura a contatto con l’aria si ossida dando origina a fenomeni di “crackizzazione”, deteriorandosi e perdendo le sue caratteristiche (oltre ad intasare gli impianti).

Qualora non fosse possibile allontanarlo dalle tubazioni di utilizzo, prevedere un sistema di raffreddamento del tubo di collegamento al vaso di espansione stesso.

Pubblicato in centraline di termoregolazione, Riscaldamento, Termoregolazione, termostatazione

16 commenti su a “Olio diatermico ad alta temperatura (2)

  1. Buongiorno Enrico,
    esistono in commercio differenti geometrie di scambiatori alettati, mentre i diametri dei tubi sono dettati da standard commerciali.
    oltre a quelli da lei citati, esistono scambiatori con tubi da 7 – 7,94 – 9,52 – 12,7 mm.
    Per la sezione trasversale, dipende dalla velocità di passaggio dell’aria che solitamente non supera dei valori tipici, e dalle perdite di carico che si vogliono imporre, che devono rimanere contenute, in funzione del tipo di ventilatore.
    Cordiali saluti,
    valter

  2. Buongiorno,
    sto progettando uno scambiatore alettato per un esame universitario e avevo diversi dubbi.Intanto mi chiedevo se esistesse un catalogo per il diametro dei tubi, essendomi solo basato su un catalogo di scambiatore COMINTER e avendo la sola scelta tra 9.52 e 15.88 mm.
    In aggiunta chiedevo quanto fosse mediamente grande la dimensione trasversale alla sezione frontale del gas, dato che conti alla mano risulta attorno ai 12 cm nel mio progetto.
    Vi ringrazio anticipatamente.

  3. buon giorno non ricordo il calcolo per sapere quanto olio diatermico ho in 800 ml di tubo da 1″….. grazie….

  4. Buongiorno Bernardo,
    vediamo se riesco ad esserle di aiuto.
    -Esistono impianti con olio statico che viene riscaldato da resistenze ad immersione, solitamente si cerca di immergere le resistenze in un serbatoio che permetta una buona circolazione dell’olio per convezione. In caso contrario, si rischia di avere un aumento della temperatura dell’olio nella zona vicina alla resistenza, con conseguente degrado.
    Gli impianti a circolazione forzata, non risentono di questo genere di problemi, perchè l’olio circola “forzatamente” attraverso le resistenze.
    -prevenzione pericolo incendi provi a vedere questo link
    -il vapore ha dei coefficienti di scambio più elevati rispetto all’olio, però non le so dare un valore di temperatura, ma può fare dei test.

    Per la sicurezza ritengo che abbia tutte le ragioni per porvi un occhio di riguardo.

    Cordialmente

    valter

  5. Gentile Valter,
    Ho bisogno ancora di una sua opinione circa l’utilizzo dell’olio diatermico nel nostro impiantino di birra. L’olio che andremo ad utilizzare è il mobiltherm 605. Sulla scheda tecnica ho trovato delle raccomandazioni sull’utilizzo che mi hanno fatto venire qualche dubbio.
    Come nella descrizione riportata nel precedente commento, l’olio verrà contenuto in una camicia di acciaio inox di spessore di 5 cm che gira intorno ad una vasca di diametro pari a 40 cm (h 35cm) e ad un fondo conico (angolo circa 166) per un totale di circa 35 litri di olio. Come da lei suggerito, nel punto più alto della vasca abbiamo adottato un vaso di espansione aperto (con indicatore di livello). Abbiamo anche adottato 2 resistenze per olio diatermico (una a livello del fondo e una a livello della virola) per evitare fenomeni di deterioramento.
    Nella scheda tecnica dell’olio si raccomanda di utilizzare lo stesso solamente in sistemi con circolazione forzata, cosa che non avviene nel nostro impiantino. Che rischi corriamo?
    Seconda domanda: sempre nella scheda leggo che questi olii non sono raccomandati per essere utilizzati in sistemi aperti in cui l’olio sia a diretto contatto con l’aria, e che eventuali perdite o spandimenti dell’olio possono spontaneamente incendiarsi. Nel nostro sistema, credo, l’olio viene a contatto con l’aria. Di nuovo che rischi si corrono?
    Terza e, le prometto, ultima domanda: per il calcolo dell’espansione in volume dell’olio (ho letto essere di circa 6/7% ogni 100 gradi) io dovrei stimare a che temperature al massimo può arrivare l’olio nell’uso che ne andremo a fare. La massima potenza richiesta in termini di calore è quella necessaria a far bollire al massimo 35/38 litri di mosto (acqua e zucchero) con due resistenze di 1.5 Kw ciascuna. A che temperatura potrebbe arrivare l’olio per poter svolgere questa funzione? So che con il vapore si riesce a bollire tranquillamente con temperature intorno ai 140-150 gradi. Vale lo stesso per l’olio?
    Come puoi immaginare le mie preoccupazioni sono maggiormente connesse alla sicurezza nell’uso dell’olio in questo tipo di impianto.
    La ringrazio anticipatamente per la sua disponibilità.
    Saluti,
    Bernardo

  6. Buongiorno Bernardo,
    procediamo con ordine:
    resistenze, solitamente quelle per olio hanno un carico specifico più basso, per mantenere una temperatura di pelle contenuta e non deteriorare l’olio.
    Alle temperature di cui parla, si potrebbe pensare di collegare quello sfiato al vaso di espansione aperto, posto nel punto più alto dell’impianto.
    L’indicatore di livello andrei a metterlo nel vaso di espansione stesso (magari con un livellostato di allarme di minimo livello).

    Agendo in questo modo l’olio nel vaso di espansione rimane a bassa temperatura e non si ossida.

    Sono soluzioni che adottiamo sulle nostre centraline di termoregolazione ad olio diatermico.

    Cordialmente,
    valter

  7. Salve,
    approffitto di nuovo della sua competenza e disponibilità per aver chiarimenti sull’utilizzo di olio diatermico in un piccolo impianto di produzione di birra “casalinga”. Una delle vasche di utilizzo viene usata per il riscaldamento della miscela di malto e acqua per la produzione di mosto. La miscela deve raggiungere diversi step di temperatura (dai 50 ai 78 gradi) fino ad arrivare ad ebollizione nella parte finale della produzione. Per questo negli impianti di grandi dimensioni si usa il vapore che riscalda attraverso apposite camice la vasca e di conseguenza il contenuto. In piccoli impianti (ad esempio di capacitá produttiva di 30L) si può utilizzare l’olio diatermico che, contenuto un un intercapedine fra la parete di acciao a contatto con il mosto e quella esterna (adeguatamente coibentata), viene riscaldato con delle resistenze elettriche immerse nel liquido diatermico stesso. Avrei una serie di domande al riguardo: possono essere utilizzate delle resistenze comunemenete adoperate per il riscaldamento dell’acqua o ci sono delle controindicazioni? Il foro utilizzato per il riempimento della camicia in acciaio inox contenente l’olio diatermico come deve essere chiuso? Il nostro è stato posizionato al punto più alto della vasca lateralmente,, giusto sotto il coperchio che chiude la vasca stessa. Può ad esempio rimanere aperto con un asta di livello per la visualizzazione del contenuto (e quindi a contatto con l’aria) o dobbaimo chiuderlo con una valvola capace di sfiatare la pressione in eccesso? Ha qualche suggerimento in particolare o osservazione al riguardo?
    Grazie per la risposta al commento di ieri e per la disponibilitá. Ovviamente sará sempre il benvenuto per una birra!! cheeeers!

  8. Buonasera Stefano,
    esistono delle connessioni filettate con ogive, che sono una ottima soluzione per le connessioni ad alta temperatura dell’olio diatermico.
    La tenuta viene realizzata metallo/metallo.
    Se non trova nulla contatti il nostro ufficio tecnico, che le può fornire supporto al riguardo.

    Cordialmente

    valter biolchi

  9. Salve, devo realizzare delle connessioni tra scambiatori di calore ad olio diatermico.
    I terminali da collegare sono dei tubi del diametro di 48,3 mm.
    La volontà è quella di non usare saldature o flange, ma collegamenti con tubo flessibile, fissati mediante raccordi filettati con o senza guarnizione in grafite.
    La mia domanda è: sono sicuri visto che l’olio è una temperatura di circa 300°C
    oppure esistono altri di fissaggio di questi tubi flessibili?

  10. Buongiorno Sig. Ciurlo,
    il problema maggiore è quello di utilizzare olio diatermico a 400°C.
    Personalmente conosco un tipo di olio che raggiunge queste temperature, il Therminol VP-1 di Solutia.
    Tra l’altro con cambiamento di fase…quindi con un tipo di impianto non semplice da realizzare.
    A livello di pompe, utilizzerei modello a trascinamento magnetico, che gestiscono anche portate basse ed alte temperature.
    Spero di averla aiutata per quanto possibile…per ulteriori necessità non esiti a contattarmi.

  11. Stiamo progettando una parabola per ottenere vapore e pensiamo usare l’olio diatermico da riscaldare con l’energia termica ottenuta dalla parabola. I problemi sono vari: il primo è la temperatura che dovrebbe arrivare a + 400 gradi, il secondo è la circolazione dell’olio nei tubi con lo scambiatore che deve essere molto lenta per potersi surriscaldare l’olio a + 400 gradi, quindi il tipo di pompa per il ricircolo dell’olio. Ottenuta questa temperatura andremo a scambiarla in un boiler per ottenere vapore con il quale produrremo energia elettrica. Le potenze sono piccole data il diametro ridotto della parabola. Nulla vieta che in un secon do tempo si possano fabbricare parabole di oltre 2.000 m/m di diametro. Grazie per la Vs risposta

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