Scambiatori di calore, primario o secondario?

Spesso mi viene rivolta la domanda relativamente al criterio per scegliere quale fluido mandare e dove negli scambiatore di calore, ovvero come scegliere il circuito primario ed il circuito secondario.

Non esistono regole generali, ma esiste sempre il buon senso che ci fornisce delle seguenti linee guida per risolvere questo problema, in funzione soprattutto del tipo di scambiatore di calore che stiamo affrontando.

schema scambiatore a tubi scovolabili

Nel caso specifico di scambiatori di calore a fascio tubiero, con tubi diritti scovolabili, la regola da seguire è:

il fluido più sporcante passa nei tubi (si puliscono più facilmente)

assicurare un corretta velocità ad entrambi i fluidi garantendo una buona turbolenza e contemporaneamente perdite di carico nel limite spesso indicato. (velocità media di un liquido si aggira intorno a 1-3 m/s mentre per un gas si ha una velocità dai 10 ai 40 m/s)

Nel caso ci trovassimo di fronte ad uno scambiatore a fascio tubiero ad U estraibile, il discorso diventa esattamente l’opposto. Ovviamente diventa più facile pulire i tubi all’esterno, una volta smontato il fascio.

Nel caso di scambiatori a piastre, salvo particolari dimensionamenti, non esiste una regola fissa, i circuiti essendo il più delle volte simmetrici (questo è l’unico dato da verificare), possono essere invertiti, l’importante è ovviamente mantenere il flusso controcorrente o equicorrente, come da progetto.

Se vogliamo esiste una regola di buona installazione, che nel caso di fluidi a temperature estreme (calde o fredde), il fluido più caldo o più freddo (ripeto in caso di temperature estreme), passi nei canali più interni, ovvero non investa le piastre più esterne, minimizzando così le (già basse) dispersioni verso i fusti dello scambiatore e quindi verso l’ambiente esterno.

scambiatore di calore a piastre

Pubblicato in Energia Termica

4 commenti su a “Scambiatori di calore, primario o secondario?

  1. Buongiorno Ugo e grazie per la sua attenzione.
    In effetti concordo con lei.
    Lo schema è stato inserito per rappresentare uno scambiatore a tubi diritti scovolabili, in linea con l’argomento dell’articolo.
    Non abbiamo fatto caso alle direzioni dei flussi.

    Un cordiale saluto,

    valter biolchi

  2. ugo schenone dice:

    nello schema del circuito presente, uno dei flussi viaggia nel senso contrario: in uscita ,il fluido da riscaldare deve scontrarsi con la parte più calda che deve ancora raffredarsi ( nel caso specifico quella del fascio tubiero )

  3. Buongiorno Paolo,
    per poterle dare un consiglio sul dimensionamento servirebbe conoscere la potenzialità termica da gestire, al limite possiamo fare una valutazione di massima.
    In ogni caso trattandosi di potenzialità limitate e di uno scambiatore di interfacciamento, propenderei per un saldobrasato.
    Può trovare informazioni su http://www.tempcostore.it

  4. Paolo Di Francesco dice:

    vorrei istallare una caldaia di ghisa di quelle di una volta anche per il fatto estetico,e vorrei utilizzare uno scambiatore di calore ho nuna casa di due piani di circa 120 metri quadrati 60 per piano con caloriferi gia installati in quanto avevo una caldaia a gas. Potreste darmi un consiglio sullo scambiatore di calore da utilizzare e consigli sulla installazione? grazie

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