Come collegare gli scambiatori a piastre

Si tratta di un argomento del quale abbiamo parlato già molte altre volte.

Lo riprendo perché giusto qualche giorno fa, in occasione della produzione della seconda cotta di Yourbeer, al momento del raffreddamento del mosto, per l’inserimento nei fermentatori, nonostante la dimensione adeguata dello scambiatore a piastre, opportunamente dimensionato qualche giorno prima, il mastro birraio, non riusciva ad ottenere la temperatura corretta e costante.

La portata di birra in questi casi è molto bassa, in quanto la si fa scorrere lentamente per evitare che si ossigeni.

Scambiatori a piastre in un birrificio

La birra e l’acqua di raffreddamento erano collegate correttamente in controcorrente, ma…l’acqua con una buona portata entrava dal basso e la birra dall’alto.

Evidentemente la birra, che fluiva con una piccola portata, non allagava completamente il pacco piastre, con la conseguenza che l’effetto di raffreddamento era veramente limitato.

Con il mastro birraio, abbiamo invertito i flussi, facendo entrare la birra dal basso e l’acqua dall’alto ed immediatamente la situazione si è ottimizzata. Siamo intervenuti addirittura sulla portata di acqua, riducendola di parecchio, in quanto la temperatura in uscita della birra era troppo bassa (inferiore a quella di fermentazione).

scambiatore mosto di birra piastre

Per tradurre in pratica quello che è successo: nel caso di fluido con bassa portata, è preferibile inserirlo dal basso, in modo da ottenere un completo ed uniforme allagamento del pacco piastre, con conseguente ottimizzazione dello scambio termico.

Se non potete invertire il flusso, parzializzate l’uscita dallo scambiatore (con una valvola di regolazione manuale o automatica), in modo che lo scambiatore lavori completamente pieno di fluido.

Potete trovare questo suggerimento insieme a molto altri, su:

ENERGIA TERMICA E PROCESSI INDUSTRIALI

Pubblicato in Energia Termica

Scrivi una risposta

*