Rigenerare uno scambiatore a piastre

Gli scambiatori di calore a piastre ispezionabili, sono noti a tutti per l’efficienza e l’ottimo rapporto qualità prezzo, che viene evidenziato soprattutto quando gli schemi termici e le duty da rispettare sono particolarmente dure e stringenti:

  • lunghezze termiche elevate
  • differenze medie logaritmiche di temperatura molto strette
  • materiali particolari, resistenti alla corrosione


Anche questi scambiatori sono però soggetti a sporcamenti, usura e decadimenti di resa.

L’elemento “debole” degli scambiatori di calore a piastre è tipicamente la guarnizione o meglio le guarnizioni. Realizzate in elastomeri di diverso tipo, sono le prime a mostrare la corda, provocando dopo qualche stagione di onorato servizio inizi di perdita di fluidi.

Il primo rimedio efficace è quello di provare a serrare il pacco piastre ulteriormente, sempre che ci sia spazio disponibile per questa operazione. Per poterlo verificare, cercate sul manuale di istruzioni o sulla targa dati (o nella peggiore delle ipotesi telefonate al servizio assistenza), quale è la quota si serraggio minima consentita. Fate ATTENZIONE, al di sotto di questa quota, c’è il rischio di compromettere le piastre rompendole, per schiacciamento. Infatti la quota di serraggio minima è data dallo spessore di ogni singola piastre moltiplicato per il numero delle piastre del pacco, al di sotto di questa quota, le piastre si schiacciano rovinandosi irreparabilmente.

Quando lo scambiatore non tiene più, nemmeno ricorrendo a questo “trucchetto”, si rende necessaria la sostituzione delle guarnizioni, operazione che con le nuove piastre con guarnizioni ad incastro è diventata decisamente alla portata di ogni tecnico con un minimo di esperienza e di attenzione.

Spesso però quando si arriva a questo punto, lo scambiatore è rimasto in marcia per alcuni anni, vale quindi la pena verificarne le prestazioni, confrontandole con quelle originarie di progetto.

I parametri da verificare con attenzione per stabilirne il corretto funzionamento sono:

  • portata dei fluidi
  • perdite di carico
  • temperature

Questi parametri, permettono di capire se lo scambiatore è ancora in perfetta efficienza o se necessita di un intervento più radicale, la cosiddetta rigenerazione.

In pratica presso la nostra officina, lo scambiatore subisce una serie di operazioni:

  • smontaggio completo
  • rimozione delle vecchie guarnizioni
  • lavaggio delle piastre
  • controllo con liquidi penetranti
  • sostituzione delle piastre corrose o danneggiate
  • riguarnitura completa
  • rigenerazione del fusto
  • sistemazione boocchelli
  • rimontaggio dello scambiatore con serraggio a quota di progetto
  • collaudo in pressione
  • eventuale riqualifica PED

tutte operazioni che renderanno lo scambiatore come nuovo, con garanzia di funzionamento e di resa.

Pubblicato in Manutenzione, Scambiatori a piastre, Scambiatori di calore

2 commenti su a “Rigenerare uno scambiatore a piastre

  1. Buongiorno Vincenzo,
    immagino che lo scambiatore che ha installato sia un saldobrasato.
    l’unico intervento che può effettuare è quello di un lavaggio, che solitamente effettuano le aziende che fanno manutenzione alle caldaie, con appositi sistemi di contro-lavaggio e acidi deboli.
    Se lo scambiatore fosse completamente intasato, l’unica soluzione è la sostituzione.
    Cordialmente la saluto,
    valter

  2. Vincenzo Santulli dice:

    Salve, ho uno scambiatore termocamino edilkamin, monta swep 40 piastre a 3 vie. Volevo sapere costi e tempi x la rigenerazione. Grazie anticipatamente

Scrivi una risposta

*