Calcolo di uno scambiatore di calore

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Il calcolo di uno scambiatore di calore è un esercizio piuttosto semplice tutto sommato, in pratica si tratta di applicare una formula matematica con una serie di dati e di coefficienti, che la bibliografia ci rende abbastanza facilmente.

Ovviamente questo se ci limitiamo al calcolo della superficie di scambio necessaria per un certo tipo di lavoro termico.

Per l’effettivo dimensionamento di uno scambiatore di calore intervengono poi una serie di fattori

  • tipologia costruttiva
  • condizioni limite di progetto
  • flussi termici interni
  • turbolenze
  • ecc…

Questi fattori determinano il dimensionamento vero e proprio dello scambiatore, diventando così la vera e propria essenza della progettazione.

Non voglio in questa sede dilungarmi in un trattato complesso, ma volevo riassumere alcuni concetti fondamentali relativi al calore, alla sua trasmissione e al dimensionamento basilare di uno scambiatore di calore.

Di seguito alcuni estratti del documento che potete tranquillamente scaricare.

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LA TRASMISSIONE DEL CALORE

GENERALITÀ

Allorché si abbiano due corpi a differenti temperature, la temperatura del corpo più caldo diminuisce, mentre la temperatura di quello più freddo aumenta. La progressiva riduzione della differenza di temperatura deve essere ricondotta a uno scambio di energia, scambio che persiste finché esiste la differenza di tem-peratura, ovvero quando si raggiunge l’equilibrio termico. Quando il trasferi-mento di energia avviene solo a causa di una differenza di temperatura e non viene fatto nessun lavoro dalla oppure sulla sostanza, esso è trattato da una scienza che prende il nome di trasmissione del calore. La trasmissione del calo-re è in sostanza energia che viene trasmessa in conseguenza di una differenza(gradiente) di temperatura ∆T. Questo trasferimento di energia viene espresso come quantità di calore q tra-smessa nell’unità di tempo t; è un flusso di calore e prende il nome di flusso ter-mico Q = q/t e si misura in W, dal momento che 1 J/s equivale ad 1 W; Q è per-ciò una potenza termica. Il trasferimento di energia si realizza in tre modi:
• conduzione: quando il trasferimento di calore, prodotto dal gradiente di temperatura, avviene in un corpo solido oppure in un fluido in quiete;
• convezione: si tratta invece del trasferimento di calore che avviene tra una superficie ed un fluido in movimento dotati di temperature diverse;
• irraggiamento: tutte le superfici che si trovano ad una data temperatura emettono energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Perciò, in assenza di un mezzo situato tra di esse, il calore tra le due superfici, a diversa temperatura viene trasferito per solo irraggiamento.
Quasi sempre queste forme di trasmissione coesistono.


QUANTITÀ DI CALORE

La quantità di calore, contenuto in un gas liquido, o in un corpo, in genere è:

q = cp• m •∆T

dove si indica con:

• q= la quantità di calore, in J
• cp= la capacità termica massica a pressione costante,in J/(kg •K)
• m= la massa del corpo, in kg∆T= la differenza di temperatura, in K

…………………………………………………….

PROGETTO DELLO SCAMBIATORE

Per progettare uno scambiatore bisogna correlare la quantità di calore trasmesso nell’unità di tempo Q con le temperature di ingresso e di uscita dei due fluidi l’area A della superficie totale richiesta per quel dato scambio termico.

Tramite l’equazione di bilancio energetico di sistemi aperti al fluido caldo (pedice c) e al fluido freddo (pedice f), caratterizzati dalla portata in massa m c ed mf si possono ottenere due di queste espressioni.
L’equazione del bilancio energetico, scritta in termini di flusso termico e tramite le entalpie in uscita ( pedice 2) e in ingresso ( pedice 1) dei due fluidi è:
Q = m ( h2 – h1)
Ricordando che, per un gas perfetto l’entalpia espressa in funzione della temperatura è:
h = c p • T

abbiamo una prima equazione relativa al fluido freddo, ovvero il flusso Q che entra nel fluido freddo, facendone aumentare la temperatura, è:
Q = mf • c pf • ( t f2 – t f1) (1)
essendo c pf la capacità termica massica del fluido freddo.
Ma la sottrazione del flusso termico Q, fa diminuire la temperatura del fluido caldo dal valore di ingresso t c1 al valore di uscita tc 2 e quindi l’equazione per il flusso caldo è:
Q = mc • c pc• ( t c1 – t c 2)
essendo c pc la capacità termica massica del fluido caldo.
Noto il gradiente termico, oppure calcolato in base alle equazioni di bilancio sopra citate, si procede al dimensionamento dell’area A della superficie di scambio, con un’equazione che lega il calore trasmesso nell’unità di tempo Q tra i due
fluidi con l’area A e la differenza media di temperatura ΔTm dei due fluidi.

Q =U ·A ·ΔTm
Il legame tra il flusso termico Q ed il prodotto dell’area A per la differenza media di temperatura è espresso dal coefficiente globale di scambio U, che viene determinato empiricamente.

Calcolo di uno scambiatore di calore

Pubblicato in Energia Termica, Glossary, Scambiatori di calore

414 commenti su a “Calcolo di uno scambiatore di calore

  1. Mike Taurasi dice:

    Buongiorno,
    sono uno studente di Ingegneria Meccanica e mi trovo a dimensioanre uno scambiatore aria/acqua con le seguenti caratteristiche.

    Utilizzando l’aria a temperatura “ambiente” di 35-40°C devo portare l’acqua del circuito da circa 70°C a possibilmente 25-30°C e la portata di acqua nel cicuito è 10 l/min.

    Cosa mi conviene utilizzare e soprattutto quale dei vostri prodotti mi consiglia.
    Grazie

  2. Buongiorno,
    cercando in rete una soluzione al mio problema mi sono imbattuto nel suo sito e notando la sua pluriennale disponibilità, non posso trattenermi dal chiederle un opinione.
    Come calcolerebbe il coefficiente di scambio termico globale nella condizione seguente:
    una coclea trasporta sul fondo un letto di sfere di ceramica ad elevata temperatura da raffreddare con aria in convezione forzata iniettata direttamente nel tubo dove avanzano le sfere.
    Si può considerare che le sfere siano tutte a contatto e formino un letto uniforme.

  3. Mensur Boric dice:

    Buongiorno
    Sono da poco laureato in ing meccanica. Volevo sapere se lei mi può consigliare un testo di riferimento per la progettazione degli scambiatori a fascio tubiero con passaggio di stato. (evaporatori e condensatori)
    Grazie.

  4. Buon giorno anch’io mi metto nella fila di quelli che vorrebbero recuperare il calore di un forno della pizza.
    Proprio in questo periodo stò rifacedo il forno a legna e introdurrò un tubo di rame nella volta, andata e ritorno per il circolo dell’acqua, ma per la canna fumaria a chi ci si deve rivolgere per avere delle serpentine idonee? Grazie Andrea.

  5. Mi sentirei di dirle “il prontuario dell’ingegnere” di Hoepli.
    Anche se si tratta di un prontuario generico che ne parla in modo indicativo.
    Nello specifico cosa sta cercando?

  6. Buon giorno a tutti,

    Sono Filippo
    Lavoro presso produttore di S&T come export area manager, qualcuno di voi mi saprebbe dare il nome di
    un buon testo di riferimento per scambiatori a fascio tubiero,

    Vi ringrazio tutti ed auguro buon pomeriggio

    Filippo

  7. Come sempre semplifico, o almeno ci tento:
    pensi al coefficiente globale di scambio aria/prodotto che deve essicare.
    Attenzione:
    il prodotto è a contatto con tutta la superficie esterna percorsa dai tubi?
    Il prodotto è fermo o in movimento?
    se in movimento…veloce o lento.
    tutto questo per capire che coefficiente applicare.

  8. Buonasera Mauro, e soprattutto complimenti per il suo curriculum.
    Mi piacerebbe poterla conoscere di persona e farmi raccontare un po della sua esperienza, anzi le faccio una proposta, perchè non scrive qualche bell’articolo tecnico da inserire in questo blog?

    Per i libri, non mi viene in mente nulla in questo momento se non qualche classico Hoepli.
    Credo che sia lei un libro da consultare.

  9. Buonasera Maurizio,
    esaminando un po di libri di testo può trovare parecchie formule.
    Personalmente parto sempre dal prodotto…spiego:
    considero la massa che devo inserire nel forno e che devo riscaldare alla temperatura di cottura, quindi armato di calore specifico, salto termico e tempo di riscaldamento mi calcolo la potenzialità termica.
    aggiungo le dispersioni che vanno sempre tenute in considerazione
    prendo un po di margine

    sommo tutto ed il gioco è fatto
    per il mantenimento…il calcolo del riscaldamento copre solitamente anche il mantenimento, ma una verifica non guasta.
    spero di essere stato di aiuto.

  10. Salve,
    sono una studentessa di Ing. Gestionale e sto affrontando un progetto riguardante un essiccatore clindrico in controcorrente. L’essiccazione del prodotto avviene oltre all’azione convettiva dell’aria anche attraverso apporto di calore radiante (le pareti del cilindro sono riscaldate attraverso l’uso di canali disposti su tutta la circonferenza del cilindro e che lo attraversano longitudinalmente – è quindi dotato di un fascio tubiero-).
    Devo calcolare la quntità di calore necessario a diminuire il contenuto di umidità dal 23% al 13,5% per calcolare la quantità di aria necessaria(è un’incognita). La mia difficoltà sta nel calcolare l’apporto radiante delle pareti del cilindro. Potreste aiutarmi? Grazie

  11. Maurizio Ferè dice:

    Salve , devo dimensionare correttamente un forno di cottura per vernici in polvere (temperatura max 200°C)
    Vorrei sapere se esiste una formula per sapere , in base alle dimensioni del forno stesso e al peso dei manufatti che devono essere verniciati , quante calorie/ora devono essere installate.
    Grazie

  12. Buon giorno,sono un ex macchinista navale(secondo uff macchina)con esperienza di navigazione su petroliere con propulsione diesel/turbina e di avviamento impianti industriali ultratrentennale.Recentemente sono stato investito dell’incarico di Trainer in classroom/trainer on job da parte di una multinazionale statunitense che ha avuto estrema soddisfazione del mio operato.La mia preparazione tecnica è molto vasta,(ho avviato centrali termiche di tutti i tipi,raffinerie gas/crude oil,inceneritori di tutti i tipi,impianti a ciclo combinato,impianti chimici e petrolchimici e di cui ne conosco perfettamente le problematiche e le emergenze che possono accadere in fase di avviamento)ma purtroppo la teoria che mi fu insegnata(ho studiato sul testo”macchine marine”dell’ing.Caocci)al Nautico dai miei docenti 36 anni fa non la ricordo piu’in maniera ottimale.Mi puo’ consigliare qualche buon libro di testo che possa consultare?Grazie per la risposta.

  13. Buonasera,
    vista l’applicazione, personalmente lo applicherei come sottoraffreddatore.
    L’importante è capire se i ventilatori hanno riserva di prevalenza per gestire una batteria aggiuntiva.
    Altrimenti potrebbe installare un ulteriore scambiatore separato.
    (se fattibile)…
    alcune volte ho visto montare dei sistemi di spruzzamento per aumentare la resa dei condensatori, ma sono sistemi delicati e l’acqua deve essere trattata, altrimenti è peggio la pezza del buco…

  14. ivan pederzoli dice:

    Buonasera sig.Biolchi,sono un manutentore di impianti frigoriferi e desidererei risolvere il problema di un gruppo frigorifero dotato di scambiatori aria-gas che in piena estate è soggetto a numerosi allarmi di alta pressione.Pensavo di interporre un’altro scambiatore ad aria avente una potenzialità di circa il 10-15% di quello esistente ( di circa 90kw) ma mi chiedevo come poterlo inserire nel circuito esistente,ad esempio se inserirlo a monte o a valle di quello originario (dunque se farlo agire come desurriscaldatore piuttosto che da sottoraffreddatore),comandandone poi l’intervento del ventilatore attraverso un pressostato differenziale tarato a circa 23 bar(gas R 407C).Ringraziandola anticipatamente,le porgo distinti Saluti.N.B. va da se che gli scambiatori sono puliti ed i ventilatori sono in perfetta efficienza.

  15. Buongiorno, sono un laureando in Fisica della terra, volevo chiederle come potevo dimensionare un evaporatore che faccia evaporare acqua di mare a circa 28°C in entrata per una potenza abbastanza bassa di 3 kw, e per queste variabili di scambo quale tipo di evaporatore lei consiglia

  16. Buongiorno Tommy,
    se il moto è turbolento per entrambi, posso pensare che si tratti di uno scambiatore a fascio tubiero più che un serpentino.
    provi a vedere questo link se le può servire, diversamente mi ricontatti senza problemi.

  17. Buongiorno Michele,
    come forse ho già detto, non saprei quanto si possa recuperare, indubbiamente si recupera.
    Il mettere lo scambiatore tra volta e refrattario, credo cambi poco i fattori in gioco, tutto sommato la differenza di temperatura tra l’acqua calda che si vuole produrre (perchè ritengo sia questo il recupero che si vuole fare) e la temperatura del forno, rimane molto elevata, assicurando buoni coefficienti di scambio.
    nella canna fumaria, si ha la possibilità di dimensionare lo scambiatore, senza la limitazione delle dimensioni della volta, quindi rimane una soluzione forse più standardizzabile, con dei semplici tubi alettati (o similari).
    Si possono sicuramente collegare i due circuiti, pensando magari di collegarli in serie, E’ IMPORTANTE posizionare i dispositivi di sicurezza adeguati ed a norma.

  18. Innanzitutto complimenti per tutte le consulenze che da.
    Ripropongo il problema che qualche utente ha posto circa un anno fa, visto che sono in procinto di disegnarmi il progetto.
    Scambiatori sul forno a legna.
    Parto dal presupposto che non ho nozioni tecniche di meccanica e/o scambi di calore, quindi mi scuso se sparo castronerie.
    Piazzando uno (o più) scambiatori (a liquido) NON dentro alla volta del forno a legna, ma esternamente ad essa, tra il materiale refrattario della cupola ed il materiale termoisolante, si riesce a recuperare il calore del forno ?
    Avrebbe senso una manovra simile oppure la sola canna fumaria da risultati estremamente superiori ?
    Nel caso, che tipo di scambiatori usare ?
    Sempre nel caso, mettendo sia le piastre sopra la volta che in canna fumaria, si possono collegare assieme oppure servono due impianti verso l’accumulo (faranno temperature diverse?)
    Ringrazio sin d’ora del tempo speso.

    P.S. Siamo talmente in pochi ad avere un forno a legna che progettare scambiatori dedicati credo sia solo un dispendio di energie, anche se molte pizzerie potrebbero recuperare tonnellate di energia invece di lasciarla disperdere dalle finestre aperte.

  19. Salve,
    La contatto affinchè mi possa cortesemente aiutare per un problema legato ad uno scambiatore.
    Dovrei realizzare uno scambio termico fra del vapore che scorre all’interno di serpentine di rame e dell’acqua che vi scorre accanto (vapore lato tubi e acqua lato mantello). Diciamo che entrambi i fluidi siano in moto turbolento.
    Che coefficiente di scambio globale posso assumere?

    Grazie

  20. Buongiorno Giacomo,
    grazie per averci consultato.
    Diciamo che può considerare cautelativamente un coefficiente globale di scambio intorno a 250/300 KCal/h m2 °C.
    Questo valore è attendibile considerando il fluido nel tank in movimento, con superfici pulite.
    provi a dare un occhio a questo link

  21. Buongiorno,
    qui la cosa diventa un po più complicata, se non erro questi evaporatori lavorano a scambio diretto, quindi non a superficie, ricordo in passato di aver fornito torri evaporative per applicazioni simili. Si trattava di torri speciali, anti-intasamento, proprio perché l’acqua di torre conteneva parti di pomodoro in sospensione.
    Per gli evaporatori a piastre, ho un coefficiente globale di scambio che si aggira sui 650/700 Kcal/m2 h °C, ma direi che non è il suo caso, o mi sbaglio?

  22. buon giorno,
    La contatto di nuovo perchè devo dimensionare un evaporatore a multiplo effetto per la concentrazione del pomodoro. Mi saprebbe fornire nuovamente un valore per il coefficiente globale di scambio?grazie

  23. Buongiorno,
    dovrei dimensionare un serpentino elicoidale per un boiler/puffer. Mi sorgono un po di dubbi relativamente ai calcoli del coeffciente di scambio termico convettivo nella serpentina, dato che non trovo nessuna correlazione che mi aiuti ed inoltre non so se è corretto considerare che il fluido esterno alla serpentina (l’acqua contenuta nel boiler) sia a temperatura costante (T_accumulo) oppure ci sia un certo gradiente. Le sarei grato se riuscisse a chiarire tali dubbi od eventualmente indicarmi qualche libro/norma che mi aiuti nel dimensionamento. Le serpentine che devo dimensionare devono essere da 15 kW e da 50 kW.

    Grazie

  24. Buongiorno, sono uno studente di Ingegneria Meccanica. Oggi ho sostenuto l’esame di fisica tecnica e l’esercizio, che non ho saputo svolgere, mi richiedeva il dimensionamento di uno scambiatore: “per riscaldare una portata d’acqua di 1 l/s da 15°C a 70 °C utilizzando acqua calda a 80°C con una variazione di temperatura di 20°C, si vuole realizzare uno scambiatore del tipo tubi e mantello senza setti, così da poterlo considerare controcorrente. Dimensionare lo scambiatore utilizzando tubi in acciaio del diametro interno di 16mm e spessore 2mm in cui scorre l’acqua più calda; l’acqua fredda scorre nello spazio tra tubi e mantello, realizzato in modo che la sezione di passaggio sia pari a quella dell’acqua calda; imporre il vincolo che il lavoro totale di pompaggio delle 2 correnti d’acqua, considerando solo le perdite distribuite, sia inferiore al calore scambiato. Determinare poi il rendimento (secondo Kays) e il suo rendimento exergetico”. In allegato c’erano le tabelle con le proprietà dell’acciaio, dell’acqua, e la tabella per la convenzione. Spero possiate aiutarmi, grazie.

  25. Buongiorno Marco,
    in pratica lei deve asportare il calore apportato dai fusti nella vasca, raffreddandoli.
    Per poter fare un calcolo, serve capire la quantità di calore apportata dai fusti ed in quanto tempo deve smaltirla.
    Una volta determinato il calore da asportare nell’unità di tempo (KCal/h), determina la portata di acqua oraria considerando il salto termico 1°C, dividendo la potenzialità oraria per il salto termico (1 appunto).
    In realtà subentrano anche fattori quali lo scambio termico ecc… che in ogni caso non influiranno troppo sulla variazione di temperatura, se non al contrario, ovvero facendo riscaldare meno l’acqua…
    Non so se sono stato chiaro.

  26. Buongiorno,
    complimenti per il lavoro, molto interessante ! Le volevo chiedere un aiuto a un problema sorto ultimamente:
    ho una vasca piena di acqua a 35 °C con dentro dei contenitori di polipropilene a 55 °C (I contenitori non sono ricoperti completamente dall’acqua).
    il volume totale dell’ H20 (vasca meno contenitori é di 5,7 M3) e la vasca verra continuamente alimentata con H20 a 35 °C (eccedenza H20 sarà smaltita con troppo pieno)
    la mia domanda é: con quale formula determino ii litri da immettere nella vasca /ora per ritrovarmi 36° dal troppo pieno ?
    ringraziandola anticipatamente.
    Marco

  27. Buonasera Federico,
    solitamente si utilizza acqua addittivata con glicole polipropilenico (per uso alimentare) in concentrazione adeguata, a temperature di -5°C.
    per il coefficiente globale di scambio, può utilizzare un valore che va da 2500 a 3000 kcal/h m2 °C circa.
    Cordiali saluti

  28. Buon giorno,
    sono uno studente di Ingegneria e devo dimensionare uno scambiatore di calore a piastre per raffreddare del latte.Vorrei chiedere due cose:innanzitutto quale tipo di liquido refrigerante si può utilizzare?(il latte deve passare da 7a3°C e se possibile il liquido refrigerante potrebbe essere utilizzato anche per il raffreddamento di una cella frigo).
    inoltre,ho dei problemi per il calcolo del coefficiente di scambio del latte(dovrò poi anche calcolarlo per il liquido refrigerante).Ho letto in una sua risposta precedente che consiglia di utilizzare il coefficiente di scambio globale, il che renderebbe tutto molto più semplice e veloce.Mi sa dire dove posso trovare dei valori attendibili?
    la ringrazio molto

  29. Buongiorno Gabriele,
    onestamente mi è un po difficile darle dei consigli senza poter vedere l’impianto.
    Le posso dire che aumentando le piastre di uno scambiatore di calore (a piastre), si diminuiscono le perdite di carico, in quanto i canali interni sono in parallelo, tra l’altro se ne aumenta la potenzialità (a patto che a monte ci sia la potenza termica che lo possa sostenere), al limite avrà un salto termico più basso e maggior portata.
    Cordialmente

  30. salve sig biolchi.
    le presento il mio problema.
    sostituita caldaia a basamento con caldaia a condensazione.
    visto l’esistenza del termocamino e quindi del vaso aperto (siamo in emilia romagna), mi e’ stato montato uno scambiatore a piastre fra il primario ed il secondario.
    ora avendo 2 pompe al secondario, esse vanno in deficit di acqua perche’ a detta dell’idraulico il vaso aperto non dava abbastanza pressione.
    e così si e’ escluso il termocamino,aggiunto gruppo di carico,valvola di sicurezza e vaso di espansione x fare del secondario un vaso chiuso.
    ma nemmeno così ci siamo.(tra l’altro a questo punto lo scambiatore a piastre non avrebbe piu’ senso secondo me,basterebbe il filtro ad y gia’ montato presso lo scambiatore…credo).
    ora l’idraulico mi dice che bisogna aggiungere un compensatore con una pompa fra lo scambiatore ed il collettore delle pompe.
    ora io mi permetto di avanzare questa soluzione forse errata,ma diciamo che lo scambiatore rimane perche’ vorremmo vedere anche le bollette gas x eventualmente riallacciare il termocamino in piu’ l’idraulico l’ha pagato e quindi ormai me lo tengo,
    ma se si aumentano il numero delle piastre( ne vedo 8 )
    e le si porta a 24 cioe’ le si triplica(ad esempio), la portata non aumenta sufficientemente x servire le 2 pompe e farle andare a velocita’ decente x riscaldare appieno i radiatori ? ( cosa che ora non accade perche’ le pompe sono al minimo di velocita’ x evitare la cavitazione).
    oppure non si potrebbe senza toccare piu’ le tubazioni far montare un sistema elettrico che alterna le 2 pompe?
    cioe’ ad esempio 10 minuti una…TAC dieci minuti l’altra….TAC di nuovo la prima ecc…
    ho proposto queste soluzioni all’idraulico ma dice che aumentare le piastre peggiora la portata(????),
    e la seconda lui ha detto:” FANTASCENZA”.
    la ringrazio anticipatamente x l’ebentuale risposta e grazie molte.
    le pompe richiedono in tutto un massimo di credo 2000 litri ognuna (i numeri sono da 1300-1500-1800-2000 a seconda della velocita’)lo scambiatore e’ un fiorini k042 le do’ i dati perche’ non trovo la portata da nessuna parte.

  31. Buongiorno Simone,
    solitamente le sottostazioni di teleriscaldamento, rispondono alla normativa CE/PED.
    Vengono dimensionate in funzione del fluido primario messo a disposizione della centrale termica, solitamente acqua surriscaldata.
    In funzione della potenzialità richiesta dalla struttura, si dimensiona lo scambiatore per il riscaldamento (anche questo dipende dal tipo di impianto di riscaldamento previsto) e lo scambiatore per l’acqua sanitaria (docce, lavabi ecc…).
    Ovviamente a questi vanno aggiunti tutti gli accessori, strumentazione ecc…
    Spero di essere stato chiaro.
    Buon lavoro

  32. ciao sono uno studente di architettura sto progettando una stazione di scambio indiretta per connessione al teleriscaldamento.dopo aver calcolato il carico termico di progetto della struttura vorrei sapere come sarebbe possibile procedere e a quale normativa riferirmi.
    grazie simone

  33. Grazie mille comunque per l’ipotesi. Appena operativa ( e sperimentata), le darò comunicazione del dato preciso. Cordiali saluti.

  34. Buonasera,
    difficile dare una risposta precisa, in quanto bisognerebbe avere una idea del coefficiente di scambio globale, che in questo tipo di applicazione non conosco.
    Posso ipotizzare un coefficiente globale molto basso (5-7) a questo punto in ogni caso, vista l’esigua quantità di prodotto da riscaldare, posso ipotizzare che riesca a raggiungere gli 80°C, senza considerare dispersioni e perdite di efficienza al salire della temperatura.

    Cordiali saluti,

  35. Buonasera,
    sono un agronomo, che pensa di potersi fare da se una coclea per trattamento termico di cereali in granella, costruendosi uno scambiatore a serpentino applicato ad una tramoggia. Per venire ai numeri: data una superficie di scambio di 0,6 mq, una temperatura del fluido primario nel serpentino di 95°C, una massa sotto agitazione di 15 kg alla T. iniziale di 10°C. Quesito: dopo 2’30” di scambio, che T avrà raggiunto la massa di 15 kg?…ah dimenticavo il calore specifico del cereale in granella dovrebbe essere di 0,4 kcal/kg.

  36. Buonasera,
    solitamente nei calcoli per dimensionare le superfici di scambio, utilizzo il coefficiente globale di scambio termico.
    se le può interessare le posso dare dei valori attendibili.

    Cordiali saluti,

  37. Buon giorno,sono una studentessa del terzo anno di ingegneria. Nel corso dei miei studi mi sono imbattuta in un problema che sto cercando di risolvere. Ho un recipiente che contiene un liquido di cui devo calcolare il coefficiente di scambio, immaginiamo che questo liquido sia latte. Il latte viene portato in temperatuta grazie all’acqua che scorre in una camicia di riscaldamento che riveste il recipiente. Come dati ho l’andamento della temperatura dell’acqua in entrata e in uscita, e la temperatura del latte, in funzione del tempo. (Grafico di un file Excell)
    Il mio obiettivo è calcolare il coefficiente di scambio del latte.
    Ho ragionato in questo modo e vorrei sapere se è corretto o meno:
    Q=Wacqua*Cpacqua*(Tacqua in entrata-Tacqua in uscita)
    Dove Wa è la portata di acqua che entra nella camicia.
    Q rappresenta la quantità di calore nell’unità di tempo che l’acqua raffreddandosi cede al latte che si riscalda.
    Q= h*A*(Tacqua uscita – Tlatte)
    Non sono sicura di questa delta T.
    Ho calcolato la superficie di scambio A conoscendo la geometria della camicia. Quindi da queste due relazioni essendo tutto noto, mi sono ricavata il coeff di scambio h del latte. Se il mio obiettivo era calcolare il coefficiente di scambio del latte vorrei sapere se è giusto quello che ho fatto o se avrei dovuto calcolare invece U, cioè il coefficiente globale di scambio termico che è una misura della facilità al trasferimento di calore di una serie di restistenze termiche e quindi considerare lo spessore e il materiale di cui è fatta la camicia. Entrano in gioco tutte tre le forme di trasmissione del calore?
    Sono un po’ confusa.

    La ringrazio molto.

  38. Conosco i prodotti, ma non ho esperienza nel dimensionamento delle pompe di alimento delle caldaie a vapore.
    Dovrebbe provare a sentire direttamente i costruttori di queste pompe.
    mi viene in mente KSB

  39. Grazie mille, in effetti al momento avevo assunto una perdita di 2 m.c.a., poi correggerò il tiro!!
    Approfitto della Sua disponibilità per chiederLe qualche informazione sul dimensionamento portata/prevalenza di una pompa di carico per un produttore di vapore a fascio tubiero (primario acqua surriscaldata 160/130°C) di portata vapore 400 kg/h a 2 bar (serbatoio alimentazione litri 800 con dislivello di 2,5 metri). Grazie ancora.

  40. buonasera Gianluca,
    purtroppo non è possibile dare un valore di perdita di carico, senza avere una scheda tecnica.
    Solitamente quando si progettano questi apparecchi si tengono valori inferiori ai 50 kPa.
    Cordiali saluti.

  41. Salve, vista la sua preparazione in materia le volevo chiedere se sapeva darmi indicativamente un riferimento di perdita di carico lato secondario per uno scambiatore a fascio tubiero con primario acqua surriscaldata e secondario acqua calda ad uso riscaldamento. La potenza complessiva dello scambiatore è di circa 900 kW con temperature fluidi ingresso/uscita di 160/130°C (primario) e secondario 60/80°C (secondario) e portata intorno ai 40 mc/h. Ho chiesto la scheda del fornitore ma lo scambiatore non è ancora stato acquistato dal committente. Grazie.

  42. Buongiorno Dott. Colonnelli,
    non riesco a darle una risposta si/no, ma devo dirle dipende…da che tipo di scambio deve attuare e per quale scopo/processo.
    se mi da qualche ulteriore dato, posso provare a lanciarmi in una analisi.

    Buona giornata.

  43. BUONA SERA SONO IL DOTT. COLONNELLI DELLA INDESIT COOMPANY.
    IL MIO PROBLEMA E CAPIRE SE E’ PIU CONVENIENTE SCAMBIARE CALORE PARTENDO DA UNA DIFFERENZA DI TEMPERATURA MINIMA TRA DUE CORPI, E POI AUMENTARE LA TEMPERATURA DEL CORPO RISCALDANTE GRADUALMENTE.
    OPPURE PORTARE IMMEDIATAMENTE IL CORPO RISCALDANTE A TEMPERATURA DI REGIME VELOCEMENTE.
    GRAZIE…

  44. Buonasera Rocco,
    da un calcolo fatto con scambiatori della nostra serie TCOIL, mi risulterebbe anche una superficie minore, bisogna considerare che hanno dei coefficienti di scambio migliori del serpentino.
    Ritengo che la superficie da lei calcolata sia sufficiente per la duty richiesta.

    Cordiali saluti.

  45. Egr. Sig. Biolchi

    il valore dell’area è proprio 5.6 m2 la potenza

    termica dispersa da me calcolata è 3671 W. Calcolata

    eguagliando il valore della potenza dispersa calcolata

    per la geometria cilindrica e la potenza termica

    convettiva scambiata con l’ambiente, il tutto espresso

    avendo come incognita la temperatura di parete del

    serbatoio. Una volta calcolata quest’ultima ho

    calcolato il valore di h e così la potenza termica

    dispersa

    Ringraziandola nuovamente per i preziosi consigli.

    Cordiali saluti

  46. Buonasera,
    vengono circa 5,6 mq…o sbaglio?
    mi manca il valore di potenza termica che ha calcolato per poterle dare una indicazione.
    Non essendo agitato il fluido nel serbatoio, mi prenderei ancora qualche margine.
    Mi faccia sapere la potenza che ha calcolate che le do un valore.

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