Calcolo di uno scambiatore di calore

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Il calcolo di uno scambiatore di calore è un esercizio piuttosto semplice tutto sommato, in pratica si tratta di applicare una formula matematica con una serie di dati e di coefficienti, che la bibliografia ci rende abbastanza facilmente.

Ovviamente questo se ci limitiamo al calcolo della superficie di scambio necessaria per un certo tipo di lavoro termico.

Per l’effettivo dimensionamento di uno scambiatore di calore intervengono poi una serie di fattori

  • tipologia costruttiva
  • condizioni limite di progetto
  • flussi termici interni
  • turbolenze
  • ecc…

Questi fattori determinano il dimensionamento vero e proprio dello scambiatore, diventando così la vera e propria essenza della progettazione.

Non voglio in questa sede dilungarmi in un trattato complesso, ma volevo riassumere alcuni concetti fondamentali relativi al calore, alla sua trasmissione e al dimensionamento basilare di uno scambiatore di calore.

Di seguito alcuni estratti del documento che potete tranquillamente scaricare.

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LA TRASMISSIONE DEL CALORE

GENERALITÀ

Allorché si abbiano due corpi a differenti temperature, la temperatura del corpo più caldo diminuisce, mentre la temperatura di quello più freddo aumenta. La progressiva riduzione della differenza di temperatura deve essere ricondotta a uno scambio di energia, scambio che persiste finché esiste la differenza di tem-peratura, ovvero quando si raggiunge l’equilibrio termico. Quando il trasferi-mento di energia avviene solo a causa di una differenza di temperatura e non viene fatto nessun lavoro dalla oppure sulla sostanza, esso è trattato da una scienza che prende il nome di trasmissione del calore. La trasmissione del calo-re è in sostanza energia che viene trasmessa in conseguenza di una differenza(gradiente) di temperatura ∆T. Questo trasferimento di energia viene espresso come quantità di calore q tra-smessa nell’unità di tempo t; è un flusso di calore e prende il nome di flusso ter-mico Q = q/t e si misura in W, dal momento che 1 J/s equivale ad 1 W; Q è per-ciò una potenza termica. Il trasferimento di energia si realizza in tre modi:
• conduzione: quando il trasferimento di calore, prodotto dal gradiente di temperatura, avviene in un corpo solido oppure in un fluido in quiete;
• convezione: si tratta invece del trasferimento di calore che avviene tra una superficie ed un fluido in movimento dotati di temperature diverse;
• irraggiamento: tutte le superfici che si trovano ad una data temperatura emettono energia sotto forma di onde elettromagnetiche. Perciò, in assenza di un mezzo situato tra di esse, il calore tra le due superfici, a diversa temperatura viene trasferito per solo irraggiamento.
Quasi sempre queste forme di trasmissione coesistono.


QUANTITÀ DI CALORE

La quantità di calore, contenuto in un gas liquido, o in un corpo, in genere è:

q = cp• m •∆T

dove si indica con:

• q= la quantità di calore, in J
• cp= la capacità termica massica a pressione costante,in J/(kg •K)
• m= la massa del corpo, in kg∆T= la differenza di temperatura, in K

…………………………………………………….

PROGETTO DELLO SCAMBIATORE

Per progettare uno scambiatore bisogna correlare la quantità di calore trasmesso nell’unità di tempo Q con le temperature di ingresso e di uscita dei due fluidi l’area A della superficie totale richiesta per quel dato scambio termico.

Tramite l’equazione di bilancio energetico di sistemi aperti al fluido caldo (pedice c) e al fluido freddo (pedice f), caratterizzati dalla portata in massa m c ed mf si possono ottenere due di queste espressioni.
L’equazione del bilancio energetico, scritta in termini di flusso termico e tramite le entalpie in uscita ( pedice 2) e in ingresso ( pedice 1) dei due fluidi è:
Q = m ( h2 – h1)
Ricordando che, per un gas perfetto l’entalpia espressa in funzione della temperatura è:
h = c p • T

abbiamo una prima equazione relativa al fluido freddo, ovvero il flusso Q che entra nel fluido freddo, facendone aumentare la temperatura, è:
Q = mf • c pf • ( t f2 – t f1) (1)
essendo c pf la capacità termica massica del fluido freddo.
Ma la sottrazione del flusso termico Q, fa diminuire la temperatura del fluido caldo dal valore di ingresso t c1 al valore di uscita tc 2 e quindi l’equazione per il flusso caldo è:
Q = mc • c pc• ( t c1 – t c 2)
essendo c pc la capacità termica massica del fluido caldo.
Noto il gradiente termico, oppure calcolato in base alle equazioni di bilancio sopra citate, si procede al dimensionamento dell’area A della superficie di scambio, con un’equazione che lega il calore trasmesso nell’unità di tempo Q tra i due
fluidi con l’area A e la differenza media di temperatura ΔTm dei due fluidi.

Q =U ·A ·ΔTm
Il legame tra il flusso termico Q ed il prodotto dell’area A per la differenza media di temperatura è espresso dal coefficiente globale di scambio U, che viene determinato empiricamente.

Calcolo di uno scambiatore di calore

Pubblicato in Energia Termica, Glossary, Scambiatori di calore

414 commenti su a “Calcolo di uno scambiatore di calore

  1. Egr. sig. Biolchi
    la ringrazio per l’attenzione.
    il fluido all’interno è di tipo statico.

    quindi lei mi conferma che il valore dilunghezza

    scelto per la serpentina dovrebbe garantirmi il

    mantenimento della temperatura di 85 dell’additivo.

    Ringraziandola nyuovamente per l’attenzione

    Cordiali saluti.

    Rocco

  2. Buongiorno,
    direi che ha fatto un ottimo lavoro, complimenti.
    Il coefficiente di scambio che ha utilizzato è corretto e sufficientemente cautelativo. Il fluido all’interno del serbatoio è agitato oppure è statico?
    questo è un fattore importante da considerare ai fini dello scambio termico.

    Cordialmente

  3. Sono un progettista e
    sto cercando di calcolare l’area di una serpentina nella quale circolerà olio diatermico con temperatura in ingresso di circa 110 °C.

    Tale serpentina andrà collocata in un serbatoio da 50 mc nel quale verrà stoccato un additivo per lubrificante con perso specifico di 867 kg/mc e viscosità di 1000 mm2/s. Tale serbatoio avrà dimensioni di H=5.5m e D=3.5m e sarà coibentato con pannello di spessore 80mm e conducibilità 0.0047 W/mK
    La temperatura di stoccaggio dell’additivo è di 85°C.

    Ho calcolato la serpentina scegliendo per essa un diametro da DN40 API 5L schedula 40 facendo delle ipotesi sul valore di U scelto di circa 50 W/m2K ed ho ottenuto una lunghezza di circa 40 m.

    Visto che non ho moltissima esperienza e visto la mia difficoltà a reperire un valore sicuro di U Le chiedevo un suo aiuto in merito al dimensionamento.

    Il criterio che ho adottato è stato quello di calcolare per primo le dispersioni verso l’esterno (ho ipotizzato la t dell’aria esterna 0°C) e quindi porre questo valore di Q = UA*Dtm e quindi calcolarmi l’area e di conseguenza la lunghezza.La temperatura di parete ottenuta è circa 7°C e il coefficiente h aria mi è venuto di circa 9,1 W/m2K.

    Spero di aver posto bene il problema

    Cordiali saluti

  4. buona sera, sono uno studente in ingegneria meccanica.Sto facendo un esercizio di termofluidodinamica e ho un blocco tale per cui nn riesco più a finire l’esecizio.
    L’esercizio è il seguente:riscaldamento di una barra cilindrica circolare che si trova ad una temperatura di 5°c che viene immersa in acqua a una temperatura di 40°c. mi viene chiesto di calcolare la legge di riscaldamento.
    In questo esercizio io so che posso imporre delle condizioni, nella fattispecie ho imposto:
    1)diametro tubo (e quindi area)
    2) velocità del flusso d’acqua (è convezione forzata….)
    poi mi sono calcolato tutti i vari coefficienti (densità,viscosità dinamica,conduttività termica,cp ,n° di prendl, tutti riferiti all’acqua.
    fatto questo mi sono calcolato il numero di nusselt tramite la correlazione di Hilpert.
    Calcolato nusselt, tramite la formula (Nu=U*D/conduttività termica ) mi sono calcolato U=coeff scambio termico globale e alla fine mi sono calcolato il flusso termico Q=U*A*ΔT
    ora, come faccio ad andare avanti e calcolare la legge di riscaldamento???grazie a tutti per la risposta, buona serata

  5. Buongiorno Luca,
    Personalmente per una applicazione di questo genere opterei per un o scambiatore a piastre in titanio.
    Consideri che sta progettando con un deltati sull’olio “lungo”, è normale che le vengano delle lunghezze elevate, anche per via del coefficiente globale di scambio olio/acqua che in un tubiero non è elevato.
    Provi a pensare a più corpi in serie.
    Un cordiale saluto a lei…

  6. Buongiorno sig. Biolchi. Sono uno studente del 4 anno di ingegneria dei materiali e, per un esame, mi è stato chiesto di dimensionare uno scambiatore di calore in cui il fluido refrigerante è acqua di mare che passa da 25 a 35 °C e il fluido caldo è olio che passa da 100 a 40 °C ed ha una portata di 20000 barili al giorno. Devo valutare la scelta di 4 materiali (ho scelto AISI 1010, un inox A182, cupronichel 90/10 e lega di Ti grado 7) in relazione ai problemi di tipo corrosionistico.

    Come posso fare a dimensionare questo scambiatore?

    Poichè ho trovato una procedura, ma mi viene una lunghezza dello scambiatore (con tubi a U) variabile dai 35 ai 100 m con un diametro variabile tra gli 8″ e i 15″ a seconda del materiale; e con un numero di tubi molto ridotto.
    La ringrazio in anticipo, cordiali saluti.

  7. Buongiorno sig. Biolchi,
    sono uno studente universitario alle prese con una tesi triennale. nella fattispecie devo poter valutare le prestazioni di dispositivi termoelettrici posti all’interno di uno scambiatore di calore, per sfruttare il passaggio di calore e quindi il DT. mi sono trovato a dover affrontare un grande problema: devo massimizzare il DT tra i due tubi, immaginando una semplice configurazione di scambiatori concentrici controcorrente, e poter porre tra essi questi dispositivi. ovviamente in questo modo cambia la resistenza termica tra i due tubi, e quindi tra i due fluidi e non è più, a parer mio, applicabile per il dimensionamento il coefficiente U di scambio termico globale. le chiedo quindi se, per avere più alto DT, e ammesso che globalmente il numero di dispositivi usato (variabile con il DT) possa permettere il passaggio del calore, la scelta di A sia libera oppure vincolata.
    spero di essere stato il più chiaro possibile e la ringrazio moltissimo per l’attenzione.
    cordiali saluti

  8. Buonasera Sig. Giordano,
    deve considerare il serpentino come un condensatore, dimensionandolo di conseguenza.
    attenzione alle velocità, altrimenti si porta via il condensato.
    Le conviene forse considerare più tubi in parallelo, che convogliano in un serbatoietto di raccolta condensato.

  9. Buonasera Chiara,
    lo scambiatore a piastre è l’ideale per il teleriscaldamento.
    se mi invia i dati del secondario le sottopongo qualche valutazione.

    cordialmente…

  10. Buongiorno Debora,
    per poterle dare una mano, avrei bisogno di maggiori informazioni.
    In ogni caso solitamente si parte dalla massime superficie disponibile e si verifica che potenza termica si riesce ad ottenere, assumendo il valore di trasmissione globale, che rimane fisso.
    A quel punto ci si regola con le temperature.
    Mi faccia sapere.

  11. Gentile Sig. Biolchi,

    dovendo ipoteticamente ottenere una certa portata di metano liquido per mezzo di uno scambiatore a serpentina immerso in azoto liquido, come posso dimensionare la serpentina stessa sapendo che è attraversata da metano gassoso (T=20°C; p=1,5bar). Grazie
    Cordiali saluti

  12. Chiara Mirabella dice:

    Buongiorno Sig.Biolchi,
    sono una studentessa univeristaria e mi trovo a scegliere uno scambiatore (ero portata a uno scambiatore a piastre) per un progetto di teleriscaldamento. Il mio impianto è caratterizzato dalle seguenti caratteristiche:
    Potenza termica da trasmettere 38 kW
    Temp acqua in ingresso 60°C
    Temp acqua in uscita 80°C
    fluidi acqua-acqua
    portata 0,343 kg/s

    sarei interessata a conoscere il costo(per un analisi economica) di uno scambaitore che rispetti le seguenti caratteristiche.
    La ringrazio anticipatamente cogliendo l’occasione per congratularmi con lei per il suo blog.
    Cordiali saluti

  13. Salve Sig.Biolchi sono una studentessa di ingegneria e ho un problema di impianti chimici da sottoporle:
    progettare un sistema di raffreddamento per un reattore liquido-liquido a funzionamento continuo in cui avviene una reazione esotermica.Si tratta di un reattore agitato di volume 30 m3 con un grado di riempimento del 70%.Il reattore contiene olio leggero.la reazione avviene a temperatura costante (60 C)e la potenza termica sviluppata e’ 500 kW.come fluido refrigerante devo utilizzare acqua industriale e le perdite di carico non possono superare 0.6 atm….

    Ho proceduto nel seguente modo:
    ho tentato di fare il recipiente incamiciato,ma ho subito dopo scartato l’ipotesi dato che la superficie di scambio da me stimata utilizzando un Ud=200 W/m2*K
    era superiore a quella max fornita dalla camicia.Sono passata cosi’ al serpentino..in tal caso ho scelto un Ud dalle tabelle pari a 300 W/m2*k.Facendo tutti i calcoli ho ottenuto un Ud pari a 600 w/m2K.Come e’ possibile tale discrepanza di risulatati?era errata la mia ipotesi iniziale su Ud?e poi nel caso del serpentino a che pro fare tale ipotesi,se una volta fissato il diamentro del serpentino stesso,posso direttamente calcolarmi il coeff globale di scambio termico?grazie in anticipo.Debora

  14. Buongiorno Sig. Laini,
    il valore del coefficiente di scambio dipende molto da diversi fattori, tra i quali ad esempio le velocità dei flussi.
    In ogni caso consideri che per scambiatori a fascio tubiero acqua/acqua si utilizza un valore intorno al 1000.
    Nel suo caso personalmente terrei un valore più basso, visto che si tratta sostanzialmente di uno scambiatore “tubo in tubo”.
    Un cordiale saluto.

  15. Federico Laini dice:

    Buonasera signor Biolchi.complimenti per il suo blog.
    Vorrei dimensionare uno scambiatore composto da due tubi concentrici. Quello interno, in acciaio è del diametro di circa 300mm e contiene acqua glicolata al 25%. Quello esterno acqua proveniente da un canale idroelettrico. L’applicazione è per una pompa di calore geotermica. Mi potrebbe consigliare un valore del coefficiente di scambio termico U ed un modo per determinarlo in maniera esatta?
    La ringrazio cortesemente per l’attezione.
    Cordiali saluti.

  16. Pasquale Arpaia dice:

    Buonasera,
    Sono un ing. meccanico e devo determinare il numero di piastre necessarie per uno scambiatore in controcorrente. Nello specifico devo raffreddare attraverso acqua di pozzo un liquido. Dalla lettura del vostro file in pdf, che mi è stato di grande aiuto, mi sorge una sola domanda:

    L’Area totale di scambio da inserire nel calcolo di Q è data da n(2xAp) o solamente da nxAp (dove Ap e l’area della singola piastra ed n la mia incognita).

    Inoltre le volevo chiedere, se gentilmente mi può dire se esistono programmi di calcolo o semplici foglio in excel per una determinazione più rapida. So che si tratta di poche formule ma mi interessava diagrammare i risultati facendo variare le portate dei due fluidi e il numero di piastre.
    In attesa di una risposta cordiali saluti
    Pasquale

  17. Buonasera Rocco,
    ha provato con il manuale del termotecnico di N. Rossi?
    Ho trovato valori indicativi intorno a 10-12 W/m2 K.
    li prenda con beneficio di inventario, anche perchè dipende da molteplici fattori.

  18. Rocco Cifarelli dice:

    buonasera,

    non riesco a trovare valori per il coefficiente U di scambiatori aerotermi (aria/olio).
    Saprebbe darmi qualche riferimento di manuale o dei range di valori per il coefficiente di scambio termico?

    La ringrazio.

  19. Buongiorno,
    può utilizzare un piccolo scambiatore a piastre saldobrasato, tipo quelli che ci sono nelle caldaie murali per produzione acqua sanitaria.
    Se mi manda qualche dato ulteriore le faccio avere un dimensionamento.

    Buona giornata.

  20. Salve,sono un installatore di impianti elettrici e idraulici,devo dimensionare uno scambiatore per acqua sanitaria in modo da ottenere 8 litri di acqua al minuto alla temperatura di 40 °.Che tipo di scambiatore (in termini di grandezza) dovrei installare avendo un ingresso nel primario di 70°?
    Grazie anticipatamente ,distinti saluti.

  21. salve,
    sono uno studente di ing. meccanica,volevo sapere come si fa a trovare la minima differenza di temperatura tra fluido caldo e fluido freddo in uno scambiatore di calore sia nel caso equicorrente che in quello controcorrente!!
    grazie mille!!!

  22. Buongiorno Gianni,
    il calcolo della potenzialità termica complessiva non cambia.
    massa * differenza di temperatura * calore specifico / numero di ore.
    Quindi la potenza “media” del chiller o del cooler rimane inalterata.
    Cambia il modo di calcolare l’eventuale scambiatore, che con Dtml alti ha una resa e con Dtml bassi ne ha un’altra (ben minore).
    Esistono pratica e teoria, personalmente (in pratica) quando calcolo uno scambiatore per un batch, assumo le condizioni più “impegnative”, ma è un parere personale ed una scuola di pensiero.

  23. vorrei saper se nel calcolo x un progetto dove è necessario portare dell’olio diatermico da una temperatura di 200° ad una temperatura di 20° in due ore, viene usata la formula tradizionale , oppure bisogna tenere conto che man mano che la temperatura dell’olio diatermico si abbassa la resa diminuisce e quindi è necessario aumentare la potenza del frigo e dello scambiatore tenendo conto di questo, se è così c’è qualche formula specifica per determinare la potenza necessaria

  24. Rocco Cifarelli dice:

    Gentile Valter Biolchi,

    dovrei raffreddare dell’aria (in condizioni ambientali in aspirazione) in uscita da un compressore (interefrigerazione) per realizzare un accumulo di energia termica da riutilizzare in un secondo momento (per questo l’impiego dell’olio od anche una miscela di sali fusi (da definire)). La T dell’olio in ingresso allo scambiatore dovrebbe aggirarsi sui 120 °C. La T dell’aria in ingresso al medesimo è sui 474 °C ed ipotizzando una efficienza epsilon = 0.75 dello scambiatore dovrei avere una T in uscita dell’aria di 210 °C circa.
    Spero di averle dato qualche dato di processo utile per la indicazione della configurazione migliore.

    La ringrazio vivamente.

  25. Buonasera Salvo,
    con l’olio bisogna fare molta attenzione, perchè entrano in gioco fattori di dimensionamento “delicati”.
    Infatti se si viaggia a velocità basse si rischia di entrare in moto laminare, ottenendo uno scambio termico poco efficiente.
    Il manuale di Rossi, rimane dalla parte della ragione, in quanto in effetti dipende molto anche dal tipo di olio e dalla sua viscosità, che influenza parecchio velocità, perdite di carico e di conseguenza il coefficiente di scambio.
    se mi da qualche dato sul tipo di olio, provo a fare un dimensionamento e le so dire qualche cosa di più.

    Buona sera,

  26. Buonasera Rocco,
    per queste applicazioni sono tipici gli scambiatori alettati, ovvero scambiatori tipo aerotermi.
    A livello di coefficienti, se mi da qualche dato in più, posso provare a darle maggiori informazioni.
    Cordialità.

  27. Rocco Cifarelli dice:

    buon pomeriggio,

    sono laureando in ing. energetica e dovrei realizzare uno scambio termico aria / olio (fluido caldo: aria, fluido freddo: olio).
    Saprebbe indicarmi la tipologia di scambiatore che dovrei utilizzare e un range di valori per il coefficiente di scambio termico?
    Inoltre potrebbe indicarmi dei riferimenti dove trovare queste informazioni?

    La ringrazio cordialmente.

  28. Salvo Rinaldi dice:

    Salve,
    complimenti innanzitutto per l’impegno e la costanza dedicati!
    Mi si presenta il problema seguente:

    una quantità oraria di acqua pari a 2736 kg/h che si trova alla temperatura di 15 °C deve essere riscaldata fino alla temperatura di 40 ° C; a tale scopo viene utilizzato uno scambiatore di calore a fascio tubiero in controcorrente con tubi di rame, utilizzando come fluido riscaldante una quantità di olio pari a 15000 kg/h che fa ingresso nello scambiatore alla temperatura di 110 °C.
    La velocità media dell’acqua all’interno dei tubi del fascio è di 0,5 m/sec ed il coefficiente di scambio termico convettivo all’esterno del fascio tubiero è di 560 W/m2K.
    Tenuto conto che il coefficiente di scambio conduttivo dei tubi è 372 W/mK e che ognuno di essi ha diamentro interno ed esterno, rispettivamente, di 8 mm e 10 mm, si vuole determinare:
    – il numero dei tubi;
    – la lunghezza media dei tubi;
    – la superficie di scambio termico.

    Nel calcolo del coeff. globale di scambio sono noti che valore di coefficiente di scambio termico convettivo all’interno del fascio tubiero posso utilizzare? Il manuale di N.Rossi riporta una ampia escursione (100-1000) a proposito.
    Essendo che la superficie globale di scambio termico, facilmente determinabile, si può scrivere come S=π*d*numero_tubi*lungh.*numero_passaggi, come determino al tempo stesso lunghezza e numero dei tubi?
    Il dato relativo alla velocità dell’acqua come lo posso sfruttare? Possibilmente solo attraverso la continuità della massa, ma per andare a parare dove?

    Grazie a priori per la pazienza e l’aiuto.

  29. Buongiorno Sig. Gatti,
    esistono scambiatori di recupero per i fumi, che arrivano anche alle temperature da lei indicate.
    Dipende molto dalle portate, consideri che hanno costi piuttosto elevati, ma sono fattibili, bisogna di volta in volta valutarne la economicità e convenienza di applicazione.

    Buon lavoro

  30. david gatti dice:

    Buongiorno
    lavoro in un azienda che produce forni industriali e vorrei adottare delle soluzioni per il risparmio energetico per i nostri prodotti.
    Ho pensato di mettere uno scambiatore sul camino in modo da preriscaldare l’aria in ingresso ai bruciatori.

    Vorrei sapere se esistono aziende che fanno scambiatori che sopportino temperature di 800-1000gradi.
    Inoltre non ho nessun software che potrebbe aiutarmi nel dimensionamento e non trovo delle tabelle esaurienti dei coefficienti che mi servono.
    Lei mi potrebbe cortesemente aiutare?

    Grazie in anticipo
    David Gatti

  31. Alessandro Tenga dice:

    cortese Valter Biolchi,

    Mi scuso ma l’indirizzo email a cui ha mandato l’email era errato …

  32. Alessandro Tenga dice:

    Buon giorno,
    Vorrei sapere se è possibile risalire ad una scheda tecnica di uno scambiatore che dovrebbe risalire agli anni 1995 utilizzato in una sottostazione di teleriscaldamento.

    Grazie

  33. Buongiorno Sig. Enzo,
    le serve capire quali sono i limiti costruttivi di questa tipologia di scambiatori?
    solitamente li ho visti con lunghezze di 3-4 metri, ma dipende da tanti fattori.

  34. Buon pomeriggio sign. Valte, vorrei sapere a che ordine di lunhezza può arrivare uno scambiatore di calore a tubi concentrici che sviluppa q=252(Kw) e dove k*A=6.2(W/K)….grazie

  35. Claudio Mazzoli dice:

    Gent.Sig.Biolchi
    apprezzo molto la sua risposta e volentieri attenderò il tempo a Lei necessario.
    Se fosse ancora così gentile da fornirmi un suo indirizzo E-mail Le potrei spedire uno schema di processo (PDF) che realizza la funzionalità che ho descritto nel mio precedente messaggio.
    Cordiali saluti

    Claudio Mazzoli

  36. Claudio Mazzoli dice:

    Gentile Sig.Valter Biolchi, avendo visto la cortesia e la competenza con cui ha risposto a numerose domande sugli scambiatori di calore in campi diversificati, Le sottopongo il mio quesito.

    PREMESSA:sto verificando la possibilità di ridurre il consumo di metano del mio impianto di riscaldamento (caldaia modulante a condensazione 35 kW, impianto a radiatori molto surdimensionati come superficie:Tcaldaia mandata invernale max=65 C, Tcaldaia mandada autunno/primavera=45-50 C; regolazione temperatura su due livelli indipendenti:temperatura scorrevole di mandata caldaia in funzione della T esterna, regolazione della temperatura dei locali in cinque zone climatiche indipendenti tramite termostati di zona e valvole a due vie ON/OFF: la caldaia si arresta per raggiunta temperatura quando nessuna zona richiede calore).
    Sto analizando la possibilita’ di INTEGRARE IL RISCALDAMENTO , in primavera e autunno, con pannelli SOLARI TERMICI.
    Tutte le soluzioni che mi sono state proposte sono sostanziamente basate su due presupposti:
    1)l’utilizzo di serbatoi di accumulo dotati di una serpentina di scambio termico in connessione con i pannelli, una serpentina in connessione con la caldaia per integrazione di calore all’accumulatore, una serpentina per la produzione di ACS
    2) l’accumulatore, per cio’ che che riguarda l’integrazione del riscaldamento, è poi in tutte le soluzioni collegato al RITORNO della caldaia a condensazione (il che mi sembra un non senso ai fini della condensazione e quindi del rendimento di caldaia)
    Nessuna soluzione prevede l’utilizzo di scambiatori a piastre per la separazione del circuito solare dall accumulatore: si rinuncia così ad un migliore sfruttamento del calore disponibile a bassi dT.
    Tutti gli scambi termici son affidati a serpentini posti all interno dell accumulatore termico

    SOLUZIONE altrenativa PROPOSTA
    Poichè lo SCHEMA DI PROCESSO sopra descritto non mi sembra ottimale propongo in alternativa, ai fini di un maggior recupero di calore, lo schema seguente:
    1) SCAMBIATORE A PIASTRE, (ottimizzato al meglio: controcorrente,tipi di piastre,superficie, ecc), di separazione del circuito termico solare (acqua e glicol) con l’accumulatore termico di calore ovvero il circuito termico caldaia (acqua). L obiettivo dovrebbe essere il massimo recupero di energia: fino all ultimo KW/ora disponibile lato solare sfruttando anche dT ridotti (mi rendo conto che in questo entra anche il dimensionamento complessivo dell’accumulatore termico: mi sia consentito al momento di sorvolare).
    2)L’accumulatore di calore (ora non piu’ acumulatore / scambiatore) viene messo in collegamento diretto con il collettore di MANDATA della caldaia fin tanto che la temperatura dell accumulatore medesimo (parte alta) è superiore o eguale a quella scorrevole di mandata comunque prevista dalla caldaia istante per istante. La caldaia è esclusa dal processo (ma non dal sistema di controllo) e resta inattiva (mantiene al suo interno la temperatura scorrevole prevista).Il cotrollo di temperatura ambientale è in tal caso interamente demadato ai termostati di zona. Il ritorno dell’insieme dei radiatori è inviato alla parte bassa dell’ accumulatore di calore anzichè al collettore di ritorno caldaia.
    3)Quando la temperatura dell accumulatore scendesse al disotto della temperatura scorrevole di caldaia, al momento richiesta, il flusso proveniente dall accumulatore viene deviato al collettore di RITORNO della caldaia; la caldaia integra i kW/ora necessari per mantenere la temeperatura scorrevole richiesta momento per momento dalle condizioni climatiche
    4)Quando la temperatura della parte alta dell accumulatore di calore fosse scesa al di sotto della temperatura di ritorno dell impianto di riscaldamento l accumulatore di calore viene escluso dal circuito di integrazione riscaldamento (arresto pompa/e) e la caldaia funziona in totale assenza di integrazione solare. L accumulatore rimane collegato solo allo scambiatora a piastre che a sua volta è attivo solo in caso di sufficiente diferenza di temperatura tra pannelli ed accumulatore (parte bassa).
    5)Per quanto riguarda l’ACS il problema mi sembra facilmente risolvibile nell accumulatore solare con uno specifico serpentino di preriscaldo dell acqua di acquedotto da immettere in un boiler ACS separato (attualmente esistente) già dotato di un proprio collegamento termico e di controllo con la caldaia.

    OSSERVAZIONI
    Sicuramente lo schema da me proposto richiede qualche complicazione impiantistica rispetto a quelli standard, complicazione che non mi sembra eccessiva (concettualmente solo due valvole a tre vie con funzionamento a fine corsa ed ovviamente qualche pompa aggiuntiva, di adeguata prevalenza per quanto riguarda lo scambiatore a piastre). Il problema reale penso sia invece il reperimento fisico del sistema di controllo, escludendo (per il costo) sistemi di regolazione industriali: occorre rimanere nell ambito dei sistemi di regolazione civili.

    DOMANDA
    Se lo schema di processo proposto le sembra valido, uno scambiatore a piatre consente efettivamente un miglior sfruttamento del calore disponibile ai fini dell integrazione del riscaldamento rispetto ai sistemi tradizionali basati su accumulo/serpentini interni di scambio?
    La domanda in definitiva riguarda una scelta progettuale di base che privilegia l’utilizzo di uno scabiatore a piastre per la sua maggiore efficienza ed una maggiore attenzione processo ed al sistema di controllo.
    Mi è chiaro che per il reale dimensionamento dello scambiatore e della pompa lato primario servono almeno i dati di progetto dei panelli e del relativo circuito.
    Se ha avuto la pazienza di seguirmi fino qui la ringrazio e rimango in attesa di un suo parere.
    Cordiali saluti.
    Claudio Mazzoli

  37. Buongiorno,
    non ho esperienza su recuperi o su scambiatori aria aria, per darle consigli attendibili.
    Sono apparecchi abbastanza particolari, spesso customizzati.
    Mi dispiace di non poterla aiutare.

  38. salve, complimenti per il sito. Ho il seguente problema: devo realizzare il raffreddamento di un motore garantendo una portata di 10 l/s di acqua. Le perdite dello scambiatore ammontano a 2,96 mH2o, se utilizzo dei tubi in acciaio da 2” di diametro per una lunghezza complessiva di 20 m (ho considerato anche le lunghezze equivalenti per raccordi,valvole, etc.) e considerando che il dislivello è di 4 m ce la faccio a garantire la portata? l’alimentazione è di 13,9 l/s alla pressione di 1,3 bar. grazie

  39. Buongiorno, devo dimensionare uno scambiatore aria aria a correnti incrociate, tubi lisci in alluminio sp.1, velocità dell’aria nei tubi pari a 10m/s. Il valore di 33 kCal/mh°C per il coefficiente k (funzione dei due coefficienti liminari e del rapporto s/landa)è, secondo lei, realistico? Inoltre può consigliarmi un programma di calcolo?
    grazie anticipatamente

  40. Mi sa che mi devo mettere a costruire scambiatori per forni/pizza…
    onestamente non ho idee in proposito perchè non ho l’esperienza di applicazioni simili.
    sicuramente potrebbe essere interessante recuperare un po di calore dalla volta del forno, si dovrebbe piazzare uno scambiatore a serpentino (tipo quelli dei termocamini), in quella zona.
    Per le dimensioni, diciamo che quanto è più grande quanto più calore raccoglie.
    Bisogna stare attenti alla circolazione dell’acqua, perchè se troppo bassa potrebbe vaporizzare e mettere tutto in pressione, ci vorrebbero dei ssitemi di sicurezza adeguati ovviamente.

  41. salve sono un geometra mi è stata fatta richiesta da parte di un parente pizzaiolo se fosse possibile piazzare sulla testa del forno a legna uno scambiatore di calore per poter riscaldare almeno 1000 l di acqua per uso aziendale visto che che ci sono 2 piani da riscaldare adibiti a sale inoltre collegare al boiler di 1000l un pannello solare ad intergrazione del forno a legna domanda potrebbe essere un lmpianto fattibile che dimensioni potrebbe avera lo scambiatore grazie

  42. Buongiorno Mattia,
    mi può dare maggiori dettagli sul tipo di installazione? sarebbe utile capire se lo scambiatore è installato in riscaldamento o raffreddamento e con quale tipo di fluidi.
    Le spiego, in caso di riscaldamento a vapore, la strumentazione è diversa rispetto ad un raffreddamento con acqua.
    Rimango in attesa di un suo riscontro e le auguro una buona giornata.

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