Torri evaporative alle prese con il freddo

Le torri evaporative sono macchinari impiegati per raffreddare l’acqua nei processi industriali che vengono installate all’esterno. In molti casi abbiamo realizzato applicazioni in regioni in cui le condizioni climatiche sono estreme, con grande escursione termica e quindi estati calde e inverni molto rigidi. Parliamo di applicazioni ad esempio in acciaierie, dove in inverno le temperature vanno molto al di sotto dello 0°, parliamo di temperature di -20°C, -30° C e -40° C. Essendo asservite a processi industriali, le torri di raffreddamento devono garantire il massimo delle prestazioni in ogni condizione. Per questo vengono progettate e realizzate per lavorare nella peggiore delle condizioni, che essendo deputate a produrre acqua fredda è rappresentata dal caldo estivo.

Per garantire il funzionamento anche durante la stagione invernale, il problema è legato alla discesa della temperatura a livelli estremamente bassi. In questi casi si impiegano alcuni accorgimenti, primo fra tutti il ricorso a resistenze anti gelo, che provvedono a mantenere l’acqua nella vasca a una temperatura minima evitando che questa congeli in caso di fermata della torre.

Infatti, fino a che l’impianto e la torre sono in funzione, l’acqua arriva continuamente dal processo a una temperatura di 30-40° C, ed essendo in circolazione difficilmente l’acqua congelerà nella vasca. Potrebbe però accadere che occorre fermare il processo, oppure si debba arrestare la torre per interventi di manutenzione, o ancora per un periodo di vacanza. In questi casi l’acqua potrebbe congelare nella vasca.

 

Con vasche di dimensioni molto elevate le resistenze anti gelo non sono più sufficienti. Vengono allora spesso inseriti dei tubi di vapore tramite una tecnica chiamata in gergo ‘barbotage’, che scarica in vasca del vapore esausto proveniente da lavorazioni secondarie. Altri accorgimenti riguardano la circolazione dell’acqua in torre: a mano a mano che la temperatura scende si potranno fermare i ventilatori, in quanto avremo necessità di una efficienza di scambio termico inferiore. Si possono pertanto o fermare i ventilatori, oppure in caso di ventilatori EC a controllo elettronico dotati di inverter, andare a diminuire la velocità fino al totale arresto quando il cosiddetto ‘effetto camino’ naturale della torre sarà sufficiente a raffreddare l’acqua.

Più la temperatura scende e più questo effetto camino diviene eccessivo, anche per i carichi termici a valle della torre. Lo step successivo è quindi non far più passare l’acqua in torre ma bypassarla direttamente in vasca, per evitare che l’acqua ghiacci all’interno dei pacchi di riempimento, andando a tappare completamente la torre. Oltre ad appesantirli, con il grave rischio che collassino all’interno della torre stessa.

Nel caso le temperature siano rigide per parecchio tempo si possono quindi mettere delle paratie per chiudere gli ingressi dell’aria, limitando ulteriormente l’ingresso dell’aria nella torre che potrebbe andare a congelare l’acqua che passa o percola dai pacchi di riempimento.

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