Scambiatori di calore

Scambiatore a piastre

Lo scambiatore di calore è un’apparecchiatura che serve a trasferire l’energia termica (il calore) tra due fluidi aventi temperature differenti

Esistono tantissimi tipi differenti di scambiatori di calore che variano a seconda della tipologia di fluido tra i quali devono trasmettere e scambiare il calore.
Gli scambiatori di calore sono apparecchiature “passive”, ovvero non generano il calore ma si limitano a trasferirlo.
Esistono scambiatori a miscelazione ed a superficie: nel secondo caso ci sono diversi tipi di scambiatori, classificati in base alla tipologia costruttiva.

Le tipologie degli scambiatori di calore, basandosi sulla tecnologia costruttiva, sono :

  • scambiatori di calore a fascio tubero (shell and tube): uno dei fluidi passa all’interno di tubi di sezione solitamente circolare e l’altro all’esterno dei tubi stessi, in un mantello, completo di appositi deflettori (setti) che ne aumentano la turbolenza (ovvero lo scambio di calore);
  • scambiatori di calore a piastre (plate heat exchangers): i due fuidi lambiscono i lati opposti di una lamiera corrugata o piana con l’inserimento di turbolatori in camere alternate e tra loro isolate da guarnizioni o saldature (ispezionabili o saldati), tipicamente in controcorrente;
  • scambiatori di calore a spirale: i due fluidi passano ai lati opposti di una lamiera liscia in camere avvolte a spirale;
  • scambiatori di calore a blocchi: i fluidi circolano in fori cilindrici (o ovoidali) solitamente disposti ortogonalmente nei due lati (tipica costruzione in grafite);
  • scambiatori di calore a pacco alettato o batterie o radiatori: uno dei fluidi passa all’interno di tubi e l’altro (gassoso) attraverso il pacco alettato all’esterno dei tubi.
Scambiatore a spiraleScambiatore a piastreScambiatori a pacco alettatoScambiatori saldatiScambiatori a piastre e fascio tubiero
Link utili riguardanti gli scambiatori di calore:

Pubblicato in Energia Termica, Glossary, Raffreddamento, Riscaldamento, Scambiatori di calore

191 commenti su a “Scambiatori di calore

  1. Buongiorno Luciano,
    non conosco l’impianto, ma considera che uno scambiatore non genera calore.
    Installando uno scambiatore per separare i circuiti, otterrai un abbassamento della temperatura (ovvero un peggioramento della tua attuale situazione), infatti avrai sul primario l’acqua a 70°C, ma sul secondario, ad andare bene, otterrai acqua con una temperatura di 5°C inferiore.
    Probabilmente hai poca superficie di scambio, dovresti aumentare il numero di elementi dei radiatori di casa, in modo da poter lavorare con temperature più basse dell’acqua.
    Bisogna verificare però che la potenzialità del termocamino sia sufficiente per soddisfare la necessità di riscaldamento della tua casa.
    Buona giornata,
    Valter

  2. salve, sono in possesso di un termocamino collegato all’impianto dei radiatori,per riscaldare la casa con il camino sono costretto a tenere la temperatura dell’acqua su 70° gradi e quindi sempre pieno di legni. Montando uno scambiatore e separare il circuito posso avere un risparmio di legna mantenendo i 70°gradi? e i radiatori riscaldano sempre come prima? distinti saluti Luciano

  3. Buongiorno Giorgio,
    per il numero di appartamenti, consideri che solitamente per un appartamento di circa 100 m2, viene installata una caldaietta da 30 KW di potenza termica circa, quindi il calcolo è presto fatto.
    25°C mi pare una temperatura un po bassa.
    Per le superfici ed i coefficienti, dovrebbe provare a sentire i produttori di fan-coils che realizzano apparecchiature di questo genere. Mi dispiace ma non so esserle d’aiuto.

  4. Ho il seguente problema:
    potenza termica di 2250kW
    fluido caldo acqua con Tingresso=95°C Tuscita=70°C
    fluido freddo aria con Tingresso=10°C Tuscita=25°C

    utilizzando un opportuno scambiatore di calore, quanti appartamenti (100mq) posso riscaldare?

    potrebbe indicarmi anche le superfici di scambio calcolate e i coefficineti di scambio termico utilizzati
    Grazie

  5. Buongiorno Dario,
    solitamente per queste applicazioni si utilizzano scambiatori a piastre, in quanto permettono di avere la maggiore efficienza termica (dal punto di vista avvicinamento delle temperature).
    Se mi comunica qualche dato in più, le preparo un dimensionamento.
    Cordiali saluti,
    Valter

  6. Traverso Dario dice:

    Buongiorno Sig. Valter, sono un installatore. Gentilmente volevo sapere che tipo di scambiatore usare per riscaldare l’acqua di un impianto a circuito chiuso tramite una caldaia a legna/pellets che lavora con impianto a cicuito aperto.La potenza resa dalla caldaia è di 28 KW, come si dimensiona grosso modo un tale scambiatore? Molte grazie per la sua attenzione.

  7. Ho il seguente problema:
    potenza termica di 2250kW
    fluido caldo acqua con Tingresso=95°C Tuscita=70°C
    fluido freddo aria con Tingresso=10°C Tuscita=25°C

    utilizzando un opportuno scambiatore di calore, quanti appartamenti (100mq) posso riscaldare?

    potrebbe indicarmi anche le superfici di scambio calcolate e i coefficineti di scambio termico utilizzati
    Grazie

  8. grazie per aver risposto al mio quesito con tanta celerità!
    scusi se chiedo ancora ma i valori che mi ha mandato sono in Kcal/Kg*K ?
    per quanto riguarda le temperature ho valori del fluido caldo in ingresso intorno ai 95°C e in uscita ai 70°C mentre quello freddo è sui 10/15 °C in ingresso e dovrebbe essere sui 60/70 °C in uscita.
    complimenti per il servizio e per la sua preparazione.
    Grazie

  9. Buongiorno Antonio,
    grazie per aver scritto.
    Onestamente è complicato darle una risposta senza conoscere l’impianto.
    Immagino che abbia trasformato l’impianto a circuito chiuso.
    Dovrebbe verificare che ad impianto carico e pressurizzato, provando ad aprire rubinetti ecc…resti tutto in pressione, quindi provare ad accendere la caldaia e verificare che rimanga in pressione ugualmente.
    Magari banalmente si tratta di un collegamento errato dell’acqua sanitaria.
    Però ripeto è un po difficile risponderle adeguatamente.
    Buona giornata.

  10. Buongiorno Giorgio,
    le ho inviato una email in proposito.
    Consideri che l’olio di palma è piuttosto delicato, nel senso che a basse temperature tende a diventare gelatinoso.

    Buona giornata,

  11. salve!
    Vorrei sapere un range di valori probabili per il coefficiente di scambio globale per scambiatori a fascio tubiero che utilizzano come fuido caldo: acqua e fluido freddo: olio di palma!
    grazie!

  12. salve signor biolchi io avrei 1 problemino su 1 impianto di riscaldamento a circuito aperto che nessuno mi riesce a risolvere. le spiego: avevo 1 caldaia che era predisposta x 1 impianto a circuito aperto ma sostituendo questa caldaia l’idraulico mi ha modificato l’impianto. ha smontato il vaso di espanzione situato sul tetto e sul tubo di carico impianto mi ha montato 1 valvola di sfiato in piu mi ha aggiunto il tubo x caricare l’acqua .ma mettendo in funzione l’impianto funzionava x 20 minuti mandando in blocco la caldaia a causa dell’impianto che si svuotava di acqua.lui insiste che ci sia 1 perdita. ma io guardando lo schema di 1 impianto a circuito aperto vedo che su nel vaso di espanzione mi torna 1 tubo di sfiato che io nn ho…la mia domanda è: possibile che questo tubo di sfiato sia collegato in 1 scarico diretto? e possibile che l’impianto si svuoti da questo tubo di sfiato?cosa potrei fare x risolvere questo problema? grazie x l’attenzione

  13. La ringrazio per la risposta, avere un valore da cui partire è già un’ottima cosa, almeno per fare una prima valutazione approssimativa.
    Per il resto proverò a valutare la velocità dei due fluidi, sperando di poter così effettuare una scrematura tra le varie tipologie di scambiatore.
    La ringrazio nuovamente e le auguro buon pomeriggio.

  14. Buongiorno Cecilia,
    non so se riuscirò ad aiutarla, onestamente non conosco questo tipo di scambiatore.
    In ogni caso cerco di supportarla relativamente al resto.
    In effetti la portata è decisamente bassa, di conseguenza però anche la portata di fumi non potrà essere elevata.
    A livello di coefficienti di scambio, consideri che influiscono molto velcoità dei fluidi e turbolenza, quindi dovrei darle un valore legato ad una tipologia di scambiatore.
    Le posso dire che per applicazioni simili, con scambiatori a fascio tubiero, si adottano dei valori di circa 30/50 kcal/m2,h,C.
    Sono valori che dipendono da molti fattori, geometrie, velocità, turbolenza, ecc…
    Mi dispiace non poterla aiutare ulteriormente.
    Le auguro una buona giornata

  15. Buongiorno sig. Biolchi,
    sono l’ennesima studentessa di ingegneria che si affida a lei per risolvere un rompicapo energetico.
    Come tesi di laurea devo progettare uno scambiatore fumi/aria per migliorare la resa di un motore alimentato a GPL, preriscaldando l’aria in ingresso al motore. Il problema maggiore riguarda la ridottissima portata, parliamo di 3 g/s. Navigando su internet ho visto che esiste una tipologia di scambiatori, gli swiss roll, che potrebbe fare al caso mio. Lei saprebbe dirmi qualcosa di più in merito? In alternativa potrebbe suggerirmi altre tipologie adatte e magari meno costose? Consideri che non ho problemi di spazio e ho previsto un salto termico di 270°C.
    Come ultima cosa, vorrei chiederle se può fornirmi un valore approsimativo del coeff.di scambio termico globale.
    La ringrazio fin d’ora e mi scuso pe il disturbo.
    Cordiali saluti, Cecilia

  16. Buongiorno Alessio,
    potrebbe inserire uno scambiatore a tubi alettati nella canna fumaria.
    E’ un intervento che va ponderato, in quanto se non pensato a priori, va a modificare le perdite di carico ed il tiraggio, senza considerare eventuali problemi di certificazioni.
    Purtroppo non produciamo scambiatori “ad hoc” per questa applicazione.
    érovi a sentire il produttore del forno se ha pensato a qualche applicazione del genere…in altri campi siamo stati contattati e stiamo portando avanti progetti simili (non su forni per pizzerie, ma il concetto è identico).

  17. Buongiorno Claudio,
    l’applicazioni mi pare interessante, in quanto portata e livello termico fanno supporre un buon recupero energetico.
    La soluzione più semplice che mi viene alla mente è quella di scambiatori a tubi alettati in acciaio, da inserire nel flusso di fumi.
    andrebbe poi fatta una analisi più accurata sulla scelta dei materiali.

  18. Claudio Apollonio dice:

    Buona sera Valter

    Ho letto con interesse il suo blog e le vorrei chiedere un consiglio.
    Io e un collega stiamo dimensionando il recupero fumi, provenienti da “acciaieria elettrica” ai fini energetici.
    Vorremmo prelevare i fumi dopo la Quencing Tower e portarli ad uno scambiatore per abbassarne la temperatura da 300°C a 150°C . La portata stimata dei fumi è di 210 mc/sec e vorremmo utilizzarne in toto o anche solo la metà .
    Potrebbe darmi delle indicazioni sulle dimensioni degli scambiatori da utilizzare per scambiare l’energia termica dei fumi con olio diatermico ?
    Sarebbe interessante avere anche una pagina di catologo di uno scambiatore indicato a tale lavoro .
    Grazie in anticipo .
    Claudio

  19. Buongiorno sono il titolare di 1 pizzeria con forno a legna siccome mi trovo in una zona piuttosto fredda mi chiedevo se esiste il sistema per sfruttare il calore prodotto dal forno a legna che è acceso molte ore del giorno e convogliarlo nell’impianto di riscaldamento a radiatori.Voi prucete qualcosa che fa al caso mio? e che risultati mi potrei attendere nel caso c sia 1 scambiatore adatto?

  20. Buonasera Michele,
    onestamente non le so rispondere in merito, dovrebbe provare a sentire il suo idraulico al riguardo.
    Forse semplicemente collegando i due impianti ottiene il risultato che le serve. In ogni caso si dovrebbe analizzare come procedere.

  21. salve, ho fatto installare un pannello solare termico a circolazione naturale con il bollitore sopra il tetto e all’interno c’è inserita una serpentina elettrica per integrare quando non c’è il sole. ALL’interno della casa ho una stufa a legna molto recente della termorossi solo per riscaldare l’ambiente, chiedevo se esistono sistemi che si possono collegare alla stufa, collegando anche l’impianto che riscalda l’acqua del bollitore del pannello solare quando il sole manca. spero di essermi fatto capire, grazie

  22. Buonasera Nicola e scusi il ritardo nella risposta.
    Non riesco a capire il problema…non conosco l’impianto.
    La sua caldaia va in blocco per pressione troppo bassa? giusto?
    se fosse così, probabilmente le hanno suggerito di realizzare un circuito chiuso con un vaso pressurizzato membrana, in questo modo, nonostante la pressione di circolazione dell’acqua bassa, si può aumentare artificiosamente la pressione del circuito, pressurizzandolo ad una pressione più elevata di partenza (wow quanto pressioni ho usato in questa frase).
    Attenzione che va montata una valvola di sicurezza tarata…in ogni caso si informi se il tutto è compatibile e progettato per una applicazione del genere, per non incorrere in problemi seri o essere fuori regola rispetto alle normative.
    Gli scambiatori saldobrasati non hanno poi problemi con gli impianti pressurizzati.
    Spero di essere stato chiaro.

  23. Nicola Esposito dice:

    Buonasera,
    avrei una domanda da farle,praticamente ho montato un termocammino nella mia abitazione pero ho problemi di pressione nella caldaia a gas,mi va in protezione con la pressione e non parte,e mi hanno detto di girare questo problema facendo un ponticello al sensore ma non mi pare proprio sicuro,altrimenti montare uno scambiatore di calore e risolvere il ploblema.
    P.S.VASO MONTATO A 3,5 METRI.
    La mia domanda e’come puo uno scambiatore far si che la mia caldaia salga di pressione?? e come fa a diventare il termocammino a vaso chiuso??
    Lo scambiatore che andrei a montare e’ a piastre saldobrasato e con un altro circolatore perche’ uno sul termocammino gia l’ho montato,questo tipo di operazione e’ per impianto di riscaldamento.
    In anticipo ringrazio della Vs.risposta e porgo distinti saluti.

  24. Giuseppe Leccia dice:

    Le volevo esporle un problema… Ebbene, l’anno scorso è stato montato un termocamino idro da 35000 kcal/h inserendolo nell’impianto preesistente. L’abitazione si sviluppa su un singolo piano e misura circa 300mq. Purtroppo la resa della macchina non ha soddisfatto le aspettative e seppur impegnando molte ore e parecchia legna ( a fiamma costantemente altissima), i caloriferi non raggiungono mai elevate temperature ( per intenderci ci si può poggiare sopra tranquillamente la mano). Da aggiungere che a sostituzione del termocamino può intervenire la vecchia caldaia a gasolio che ovviamente rende i caloriferi caldi. Orbene, potrebbe uno scambiatore di calore risolvere il problema affinchè anche dopo 2-3 ore i termosifosi possano raggiungere una temperatura accettabile? Capisco che la potenza sviluppata dalla macchina non aumenta grazie allo scambiatore, ma mi domandavo se effettivamente il rendimento potesse crescere. La ringrazio in anticipo per qualsiasi risposta possa fornirmi.

  25. Buongiorno Giuliano,
    scusi il ritardo, ma siamo rientrati da poco.
    Per gli scambiatori a piastre saldobrasati, il problema è legato alla normativa PED.
    Ormai praticamente tutti gli scambiatori devono essere costruiti secondo tale normativa.
    Poi tutti gli scambiatori in funzione del prodotto P*V (ovvero pressione di lavoro nominale * volume), devono essere o meno marchiati CE.
    I saldobrasati per via della loro costruzione standard, praticamente vengono marchiati CE di default.

  26. BUONGIORNO, SCUSATE IL DISTURBO, POTETE AIUTARMI CON
    QUESTO PROBLEMA?
    DEBBO INSTALLARE UNO SCAMBIATORE DI CALORE A
    PIASTRE SALDOBRASATE PER PRODUZIONE DI ACQUA CALDA
    SANITARIA; LO SCAMBIO : PRIMARIO VAPORE, SECONDARIO ACQUA SANITARIA.
    LA POTENZA DELLO SCAMBIATORE SUPERA I 35KW,
    SAPRESTE DIRMI COSA PREVEDE LA NORMATIVA I.S.P.E.S.L. A RIGUARDO?
    VI RINGRAZIO ANTICIPATAMENTE
    CORDIALI SALUTI.

  27. Buongiorno Chiara,
    la sua domanda non è banale.
    Se utilizza vapore, solitamente gli scambiatori funzionano a condensazione (proprio per fruttare il calore latente di condensazione del vapore), in pratica i software dovrebbero poter chiedere il tipo di fluido…e nel caso di fluido con cambiamento di fase, richiedere la temperatura di condensazione, la temperatura di ingresso ed eventualmente il sottoraffreddamento.
    Il software quindi dovrebbe tenere presente il calore di condensazione appunto.
    Diversamente significa che tale software non è stato progettato per fluidi con cambiamento di fase.
    Sulla seconda questione, direi proprio che è possibile, è legato non tanto allo scambiatore in se, ma alla regolazione del vapore che si andrà ad installare, che in funzione della temperatura di uscita dell’acqua, andrà a modulare la portata di vapore.
    Mi faccia sapere se tutto ok.

  28. Buonasera,scusi per la domanda che può sembrare molto banale: devo scaldare una corrente di fumi da 70 a 300°C, usando vapore a 10 bar che passa ad acqua. Devo fare ciò con un programma che mi chiede a che temperatura il fluido caldo entra ed esce, ma come faccio a stabilirlo? E soprattutto, con uno scambiatore in controcorrente l’acqua può uscire dallo scambiatore ad una temperatura inferiore ai 300°? Grazie mille!!!

  29. Buongiorno Fabio,
    il problema non è tanto relativo allo spazio disponibile, quanto al fatto che lo scambiatore con la sua presenza non comprometta il tiraggio della canna fumaria, per via delle perdite di carico.
    Per il resto si dovrebbe dimensionare lo scambiatore ad hoc adattandolo, ma rimane da verificare il primo punto.

  30. Buongiorno, vorrei modificare la mia stufa a legna per portare acqua calda e riscaldare 3 piccoli radiatori posti in mansarda (della superficie calpestabile di 60mq), ho a disposizione uno spazio di passaggio fumi di 20x30x5cm: è possibile realizzare uno scambiatore idoneo per tenere a 18-20 gradi centigradi i locali della mansarda? Se i dati sono insufficienti la prego di chiedermi ulteriori informazioni. Grazie

  31. Buonasera Francesco,
    gli scambiatori a piastre sono apparecchi che hanno dimensionamenti e caratteristiche termico/idrauliche, che variano a seconda del costruttore.
    Se mi fa sapere dimensioni e caratteristiche di portata posso fare una valutazione più precisa.

  32. Gentilissimo sig.Biolchi, ho scoperto questa pagina web e ho letto le esaurienti risposte che lei sa dare a tutti.Mi chiedevo se mai potesse venire incontro anche a me.Devo calcolare le perdite di carico di un impianto in cui è presente anche uno scambiatore di calore a piastre.Con che formule posso valutare il contributo dello scambiatore sulle perdite di carico? La ringrazio sin da adesso.Buonasera

  33. è sicuramente possibile, vanno verificate le dimensioni della canna fumaria e soprattutto che lo scambiatore non ostruisca l’uscita dei fumi o la renda difficoltosa a causa dell’incremento delle perdite di carico.

  34. Marino De Cesero dice:

    Buonasera.
    Vorrei cortesemente avere delle informazioni sui “recuperatori di calore” o “scambiatori di calore” da inserire nelle canne fumarie dove passa del fumo derivato da combustione da stufa a legna per scaldare dell’acqua da immettere nel circuito di riscaldamento mettendo una valvola a tre vie per disinserire la caldaia a gas,con annesse Ditte da interpellare l’eventuale acquisto.
    RingraziandoVi anticvipatamente, colgo l’occasione per porgerVi cordiali saluti
    Marino De Cesero

  35. In merito allo scambiatore per stufa in maiolica, saprebbe indicarmi qualche esempio, o sito internet, di una soluzione adattabile al mio scopo? Grazie

  36. Ci arrivano spesso richieste di questo genere.
    Non esiste in commercio un sistema retrofit per queste applicazioni.
    Esistono altresì soluzioni che potrebbero essere facilmente adattate allo scopo. Il dimensionamento va fatto sullo spazio disponibile all’interno della camera di combustione, pensando di sfruttarlo al meglio.

  37. Salve, sono felice possessore di una stufa in maiolica che mi riscalda tutto il piano inferiore di casa. Per riscaldare il piano superiore, avrei pensato di inserire nella camera di combustione della stufa (la zona della stufa più calda, e sempre calda) uno scambiatore d’acqua che vada ad alimentare un impianto di riscaldamento a bassa temperatura. E’ possibile? E come dimensionarlo? Grazie

  38. Buonasera Gianluigi, solitamente il rendimento degli scambiatori, viene intrinsecamente definito dai coefficienti di scambio termico, che tengono conto della conducibilità dei materiali, dei fluidi, degli spessori ecc…
    Come giustamente ha descritto, entra in gioco anche il fattore dispersioni verso l’esterno.
    Nei calcoli pratici è un fattore che è scarsamente influente, in quanto si presuppone che gli scambiatori di calore vengano coibentati opportunamente, in funzione dell’utilizzo che se ne deve fare.
    Ho assistito a delle prove pratiche al fine di definire dei valori percentuali di “perdita di calore” verso l’esterno, effettuate su scambiatori a piastre, per l’utilizzo in sottostazioni di teleriscaldamento, allo scopo di certificarne le dispersioni, verso le municipalizzate che li avrebbero dovuto utilizzare. Le posso garantire che nel caso specifico di questa tipologia di scambiatore, tali valori sono trascurabili (parliamo di un paio di zeri dopo la virgola percento)…

  39. Buonasera, per poterle dare una risposta più precisa, dovrei capire che tipo di scambiatore è quello che ha visto, dalla descrizione sembra uno scambiatore acqua/acqua a piastre.
    Se così fosse, è un tipo di scambiatore che non si può applicare ad un recupero sui fumi o sull’aria.
    Per un recupero come quello al quale sta pensando, ci vorrebbe uno scambiatore a tubi d’acqua, da inserire in zone particolarmente calde, per poter realizzare un recupero energetico interessante.
    Bisogna vedere la conformazione del termocamino, verificando se non ci siano controindicazioni ad una simile applicazione.

  40. Buonasera sig. Valter, sono uno studente di ingegngeria che per vari motivi si è imbattuto in un opera di reverse engineering su degli scambiatori acqua vapore di un impianto industriale. Volevo sapere da lei se esistono delle tabelle in cui sono riportati i rendimenti degli scambiatori. Mi spiego meglio. Le equazioni che governano lo scambio termico negli scambiatori sono sosatnzialmente tre: la prima è quella termostrutturale, le altre due sono rappresentative dei flussi termici relativamente a lato caldo e lato freddo. Queste relazioni si basano sull’ipotesi di trasferimento integrale di calore da un fluido all’altro, trascurando le perdite verso l’esterno del mantello. L’efficienza che viene riportata in tutti i libri è indicativa del rapporto tra il flusso scambiato e quello massimo teorico. E’ possibile calcolare il rendimento di uno scambiatore alla stregua di una qualsiasi macchina termica ( Potenza utile/Potenza entrante) ? Esistono semmai dei valori di riferimento ? Spero di essere stato esaustivo e di non aver richiesto qualcosa di impossibile, anche perchè personalmente nella letteratura a mia disposizione non ho trovato nulla a tal riguardo. La ringrazio anticipatamente per l’aiuto. Gianluigi

  41. Grazie per la risposta.
    Ho visto sul web un kit ad acqua completo completo di bollitore che utilizza uno scambiatori a piastre da 50 cm, ma per il mio termocaminetto ad aria “sembra” che si non applichi. Non ne sono molto convinto.
    Sarebbe da capire 1)il rendimento dello scambiatore 2) dove applicarlo. Secondo il suo punto di vista quanto rende se applicato nella caldaia dove circola l’aria già riscaldata? La temperatura d’avvio del ventilatore è 45 gradi e può raggiungere i 90 gradi.
    Oppure è preferibile installarlo dove circolano i fumi in modo da avere un a resa maggiore?
    Grazie per l’aiuto.

  42. Buonasera anche a lei Simone,
    grazie per i complimenti in primo luogo.
    Riscaldare direttamente l’aria con i fumi è sempre un esercizio “complicato”, per via della poca prevalenza che si riesce a dare all’aria stessa, ed alla necessita di non “tappare” il tiraggio del camino, inserendo tubi di aria all’interno della stessa.
    una soluzione potrebbe arrivare dalle vecchie tradisioni delle “stube” altoatesine, dove tutto il corpo trasmette calore all’esterno.
    Magari studiare una “canna fumaria” esteticamente bella, che dissipi direttamente il calore verso l’ambiente circostante, potrebbe permetterle di prendere i classici due piccioni con una…
    A livello di convenienza, se la soluzione non presenta costi elevati, alla fine “tutto fa mucchio”.

  43. Buonasera Hermes,
    non credo esistano dei kit retrofit per riscaldare acqua da un caminetto.
    So che esistono sistemi di riscaldamento aria, ma nativi sul modello di caminetto.
    Tutto sommato potrebbe essere sufficiente inserire delle piastre con circolazione di acqua nelle pareti interne del camino…come sempre bisogna stare attenti ad installare adeguati sistemi di sicurezza sul circuito dell’acqua.

  44. Buongiorno,
    sto ristrutturando una vecchia casa di campagna.
    al centro (tra salotto e cucina) vorrei fare un caminetto a legna, molto grande, funzionale ed esteticamente bello, quindi non un termocamino. Saltuariamente vorrei avere la possibilità di cucinarci.
    Il camino è molto centrale e la canna fumaria passa al centro anche del primo piano della casa.
    Secondo lei può essere conveniente installare scambiatori di calore (o altro) che possano riciclare il calore? La mia considerazione è che è abbsatanza inutile inserire il calore prodotto nel circuito del riscaldamento ordinario. Mi basterebbe che venisse per così dire espulso immediatamente ai lati del camino e, al piano superiore, della canna fumaria.
    E’ secondo lei una cosa possibile e conveniente?
    Grazie e complimenti per il sito.

  45. HERMES NOVELLI dice:

    Buongiorno sig. Walter, richiedo anch’io una consulenza tecnica.
    Avendo installato un tempo caminetto ad aria, con efficienza modesta, ho chiesto al costruttore ( di Udine ) se c’era un kit per riscaldare l’acqua dei caloriferi.
    Non avendo ricevuto risposta affermativa, le chiedo cortesemente se esistono sambiatori credo a prima vista a contatto, da insererire nel corpo della stufa.
    La potenza termica globale resa è di 14.900 Kcal/h.
    Grazie per l’attenzione

  46. Grazie a lei Massimiliano.
    Credo esistano degli spezzoni di canna fumaria con integrati all’interno scambiatori di calore per recuperare calore riscaldando acqua.
    Bisogna sempre stare attenti a queste operazioni da due lati:
    Acqua…se non circola nel serpentino quando la stufa è in funzione, il liquido fermo all’interno potrebbe vaporizzare ed andare in pressione…
    Fumi…se si raffreddano troppo condensano, occhio alle corrosioni da condense acide.

  47. Onestamente non sarei dirle se qualcuno ha già provato simili sistemi, ma è molto probabile.
    Difficile è dare una valutazione sul rendimento, ci sono troppe variabili.
    Consiglio di far aderire al meglio il suo serpentino alla canna fumaria (magari favorendo la trasmissione del calore con apposita pasta conduttrice.
    Quindi coibentare il tutto.
    Attenzione che se l’acqua non circola nel serpentino quando la stufa è in funzione, il liquido fermo all’interno potrebbe vaporizzare ed andare in pressione…ne parli con il suo idraulico di fiducia, per evitare inconvenienti.

    …valvole di sicurezza…di sovrapressione…

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